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Entra nel vivo il progetto laboratoriale “VITE DA LIBRI. UN MONDO DA LEGGERE”

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Parma, 12 febbraio 2023 – È un invito alla curiosità, all’immaginazione, alla conoscenza della parola scritta e al suo riverberarsi nel mondo attraverso la lettura, il percorso di laboratori avviato a dicembre dagli artisti dell’associazione L.O.F.T., in collaborazione con Progetti&Teatro, e intitolato, per l’appunto, “Vite da libri. Un mondo da leggere”. Nata nell’ambito del bando sostenuto da Fondazione Cariparma “Leggere crea indipendenza”, l’iniziativa vuole coinvolgere persone di diversa età ed estrazione per avvicinarle ad una lettura più consapevole e più ricca di stimoli.

I laboratori, entrati in questi giorni nel vivo con appuntamenti settimanali, toccano cinque quartieri di Parma (Montanara, Lubiana, Oltretorrente, Pablo e San Leonardo) in una ideale corrispondenza simbolica con i cinque continenti, ognuno dei quali è terra d’origine di un autore prescelto. Il lavoro si articola in più tappe condivise con i partecipanti, dopo una fase iniziale riservata alla lettura individuale del singolo testo; insieme si passa all’analisi della biografia dell’autore e quindi alla lettura ad alta voce di alcuni passaggi dell’opera più rappresentativa nella vita dello scrittore individuato. Un modo partecipativo per mettere a fuoco l’importanza degli elementi biografici e della personalità autoriale all’interno di un processo creativo riconducibile alla scrittura ma anche un’occasione per imparare a conoscere le tecniche di base dell’interpretazione (pause, respiri, intonazioni) attraverso la lettura ad alta voce.
Al primo incontro di dicembre, guidato dal drammaturgo Matteo Bacchini e dall’attore Savino Paparella, che ha inaugurato ad Art Lab in Oltretorrente il laboratorio sulla poesia e la biografia di Majakovskij, sono quindi seguiti tra gennaio e febbraio al centro famiglie Il Portico, in piazzale Lubiana, il laboratorio dell’attore Adriano Engelbrecht sull’opera e la vita di Edmond Jabes con “Il libro dell’ospitalità”, mentre presso Officine On/Off nel quartiere San Leonardo, quello curato dall’attrice Sandra Soncini e dalla musicista Patrizia Mattioli su “L’arca dei suoni immaginari” del compositore e insegnante David Monacchi. Aprirà, invece, a breve al Centro Giovani Montanara il laboratorio tenuto dalle attrici Elisa Cuppini e Franca Tragni sulla vita di José Saramago e sul romanzo “Le intermittenze della morte”, che si rivolgerà ad anziani, adulti e bambini per un lavoro sulla collettività di quartiere; infine, tra febbraio e marzo sarà la volta dell’attrice Francesca Grisenti, insieme al regista e attore Carlo Ferrari e ad Elisa Cuppini, a condurre nel quartiere Pablo il laboratorio dedicato alla vita di J.M. Coetzee e a due suoi testi: il racconto “Bugie” e il romanzo “Vergogna”.

Per maggiori informazioni sul progetto e sulle modalità di partecipazione scrivere a loftassociazione@gmail.com

Progetto “Leggo quindi penso: pianeta Pinocchio”: presentazione del documentario a Palazzo Bossi Bocchi

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Un progetto che ha offerto una preziosa occasione di educazione alla lettura e all’ascolto, in un percorso di attività che hanno saputo generare stimoli, riflessioni, condivisioni, relazioni, coscienza critica. “Leggo quindi penso: pianeta Pinocchio”, iniziativa ideata e realizzata dall’associazione culturale Progetti&Teatro, in collaborazione con L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali e il sostegno di Fondazione Cariparma, si è conclusa lo scorso anno tra l’entusiasmo degli artisti coinvolti, dei partecipanti ai laboratori e del pubblico che ha poi assistito allo spettacolo finale. Il capolavoro di Collodi è stato così un efficace strumento di comunicazione tra le persone chiamate a leggerne e ad ascoltarne le pagine, un mezzo straordinario per attivare confronti e pensieri sulle diverse tematiche trattate nell’opera come la disobbedienza, la coscienza, il viaggio, la formazione, l’amicizia.

Del percorso laboratoriale a suo tempo intrapreso è stato realizzato un video intitolato appunto “Pianeta Pinocchio”, documentato dal videomaker Lorenzo Bresolin, che verrà presentato sabato 17 dicembre alle ore 16 e alle ore 18 presso la Sala Conferenze di Palazzo Bossi Bocchi, sede di Fondazione Cariparma.
All’evento, aperto al pubblico, parteciperanno anche i conduttori/attori dei laboratori e i partecipanti al progetto.
Ingresso libero

(Si prega di confermare la propria presenza inviando una mail all’indirizzo info.progettieteatro[@]gmail.com)

Grande successo per “La Peste” del Teatro del Cerchio all’interno degli spazi di OPEM S.p.A. – Parma

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Parma, 21.11.2022 – “Siamo davvero felici di tanta entusiastica partecipazione da parte del pubblico. Purtroppo non abbiamo potuto soddisfare tutte le richieste perché si tratta di uno spettacolo molto particolare, per uno spettatore alla volta. Ma siamo fiduciosi che possa ripresentarsi presto un’altra occasione” racconta il regista Mario Mascitelli, Direttore Artistico del Teatro del Cerchio, che insieme a un affiatato gruppo d’interpreti (in ordine di apparizione: Giorgio Cossu, Gianpiero Aceto, Giovanni Pazzoni, Pier Dante Federici, Anna Lisa Cornelli, Martina Manzini, Mario Aroldi, Alfredo Biondolillo, Stefania Maceri, Gabriella Carrozza, Andrea Faccioli, Silvia Nisci, Loredana Scianna, Silvia Santospirito) ha allestito sabato 19 novembre lo spettacolo “La Peste” all’interno degli spazi aziendali di Opem S.p.A., impresa d’eccellenza nel nostro territorio e non solo.

Dopo oltre vent’anni di repliche, “La Peste” targata TDC ha coinvolto, emozionato e scosso ancora una volta il numeroso pubblico che ha attraversato le undici stanze performative nelle fasce di accesso, pomeridiane e serali, rese disponibili per questo speciale evento; un’occasione unica che ha sancito anche l’avvio di una virtuosa collaborazione tra una delle realtà teatrali più seguite in città e un’azienda parmigiana storica.

Moltissime le impressioni, le riflessioni, i pensieri raccolti tra il pubblico prima e dopo il percorso. “Sono molto curioso di ascoltare la storia e di vedere anche come hanno trasformato lo spazio dove abitualmente lavoro” racconta Nicola, un dipendente di Opem e poi, al termine, tanta meraviglia negli occhi ed emozioni palpabili. “Bellissimo, abbiamo interagito con gli attori e siamo stati appieno dentro alle narrazioni in modo estremamente autentico!” scrive Monica sul libro all’uscita dove condividere a caldo i commenti dopo l’esperienza teatrale, ma c’è anche Nicoletta che dice “tanta emozione e tanta attualità nel dolore. Storie che sembrano lontane ma che sono in qualche modo tornate tra noi”, e poi Paola che confessa “stupendo, e mi è venuta voglia di rileggere il libro di Camus”, il giovane Alessandro che rivela “è stato un viaggio, non solo fisico ma immaginifico. Mi sentivo un personaggio diverso in ogni stanza”, Francesca che scrive “una catarsi, post-moderna, sospesa tra i pensieri sospesi e vissuti” e la stessa Ombretta Sarassi Binacchi, Direttrice Generale di Opem S.p.A, che sottolinea “una recitazione davvero convincente e una drammaturgia che rispecchia la situazione mondiale di grande incertezza vissuta con il Covid”

Uno spettacolo che è entrato dentro ai partecipanti, proprio come la peste, ma per contagiare con emozioni, suggestioni, pensieri. Un’occasione culturale straordinaria resa possibile dall’intraprendenza del Teatro del Cerchio e dalla lungimiranza di Opem S.p.A.

Secondo anno del progetto “Immediatamente mito”: protagonisti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori e dei centri giovanili

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Il percorso laboratoriale “Immediatamente mito”, inaugurato alle scuole secondarie di 1° grado e condotto dagli artisti di L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali, con il sostegno della Fondazione Pizzarotti nell’ambito del bando “Trovarsi 2020”, si rivolgerà quest’anno agli Istituti superiori della città e ai centri giovanili di aggregazione e formazione. Tra le finalità del progetto, contrastare la povertà formativa e valorizzare le relazioni fra le nuove generazioni.

Parma, 18 novembre 2022 – Dopo un bellissimo riscontro di pubblico, che ha confermato, in occasione dell’esito performativo del giugno scorso presso il Teatro Europa, la viva partecipazione degli spettatori, soprattutto quelli più giovani, al progetto teatrale nella sua organicità, ha preso il via in questi giorni il secondo anno di “Immediatamente mito”, un’articolata attività laboratoriale realizzata dall’associazione culturale L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali e finanziata dalla Fondazione Pizzarotti nell’ambito del bando “Trovarsi 2020”. Protagonisti del secondo anno di incontri, volti ad avviare una riflessione contemporanea sul concetto di “mito”, saranno gli alunni/e di alcuni Istituti superiori di Parma e dei più frequentati Centri Giovani cittadini.

Il progetto, ideato per contribuire alla prevenzione della dispersione scolastica, un fenomeno purtroppo crescente tra i giovanissimi, e stimolare, attraverso il confronto in classe, il dialogo fra insegnanti, ragazzi/e, famiglie e le idee finalizzate, come lo scorso inverno, alla messinscena di quattro monologhi teatrali, coinvolgerà quest’anno due sezioni del Liceo Artistico Toschi e una classe seconda dell’ ISISS Pietro Giordani; l’attività laboratoriale si rivolgerà, inoltre, ai Centri Giovani riconosciuti in città (Federale, Casa nel Parco, Esprit, Montanara) e a una classe di Forma Futuro, ente accreditato dalla regione Emilia-Romagna per i corsi di formazione.

Da novembre 2022 a maggio 2023 i partecipanti verranno, quindi, guidati – all’interno delle classi di riferimento e presso i propri spazi aggregativi – in quattro diversi laboratori attorno al “mito immediato”, per far riflettere sulla fascinazione che questi miti esercitano nelle scelte quotidiane e nelle relazioni fra gli adolescenti.

I percorsi saranno, come l’anno scorso, articolati in diverse fasi: un iniziale dibattito sul tema, la raccolta collettiva di materiale “mitico” e una rielaborazione critica con restituzione teatrale affidata agli artisti di L.O.F.T. che metteranno in scena i monologhi finali (uno per ogni gruppo di lavoro), prima presentandoli all’interno degli Istituti di riferimento, e, poi tra maggio e giugno, in una serata conclusiva aperta al pubblico.

La prima parte del lavoro, quella d’indagine e raccolta del materiale, sarà guidata dal drammaturgo Matteo Bacchini e dall’attore e regista Savino Paparella.

Le fasi di lavoro saranno, inoltre, documentate da riprese video ad opera del videomaker Lorenzo Bresolin, che realizzerà un docu-film da mettere a disposizione degli Istituti scolastici e dei Centri coinvolti nel progetto.

Per info e contatti: loftassociazione [@] gmail.com

“La Peste”, spettacolo simbolo della produzione TDC, in scena allo stabilimento di Opem S.p.A. – Parma

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“Undici stanze in cui uno spettatore alla volta incontrerà le vicende e i personaggi rivisitati dal romanzo di Camus, in un avvincente percorso itinerante della durata di 33 minuti. Quindici attori pronti a “contagiare” di storie e di teatro ogni singolo spettatore con cui interagire, alla ricerca di quell’essenza della “città malata” che solo una Casbah di voci può ricreare all’interno di uno spazio teatrale”. Con queste parole, Mario Mascitelli, Direttore Artistico del Teatro del Cerchio e regista, raccontava tempo fa sul blog di Teatropoli la genesi dello spettacolo “La Peste”, una produzione ormai simbolo del repertorio TDC, nata dalle suggestioni del romanzo di Albert Camus.

Dopo oltre vent’anni di repliche all’interno degli spazi abituali, deputati ad accogliere una messinscena, la versione teatrale firmata da Mascitelli verrà riproposta quest’anno in un evento speciale che coinvolgerà una delle realtà imprenditoriali più importanti di Parma, l’azienda Opem S.p.A., attiva dal 1974 nel settore del packaging e oggi specializzata nella produzione d’impianti per il confezionamento del caffè e non solo.

Nella volontà condivisa, ed encomiabile, di mettere in relazione il mondo della cultura (e del teatro in particolar modo) con quello del’impresa, di trovare nuovi stimoli attraverso il linguaggio scenico e gettare ponti ideali, anche in un’ottica di esplorazione personale e di collaborazione futura, verrà quindi presentato sabato 19 novembre, in fascia pomeridiana e serale (dalle 15.30 alle 17.30 e dalle 19.30 alle 21.30), lo spettacolo “La Peste”. Spettatori di questa versione eccezionale che conquisterà per un giorno le aree aziendali, saranno i dipendenti di Opem, ma anche il pubblico da fuori che potrà accedere ad ingresso gratuito, sempre per una persona alla volta e nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, avendo così l’opportunità di attraversare individualmente le “stanze” pensate dal regista, lasciandosi sorprendere, emozionare, commuovere, vivendo un’esperienza teatrale immersiva e toccante.

Sarà estremamente coinvolgente riscoprire la potenza del linguaggio espressivo e del gesto che fluisce da una singola persona all’altra, dall’interprete allo spettatore, avvolti da un’insolita atmosfera artistica che pervaderà, per una volta, quello che è solitamente concepito come luogo di lavoro industriale.
Un evento straordinario per generare riflessioni, suscitare pensieri o sollevare domande più profonde e comuni all’essere umano, al nostro sentire, al nostro intendere il mondo e l’esistenza.

Sopravvissuti a una peste reale che ha travolto le nostre vite e costretto ad allontanarci gli uni dagli altri, possiamo ora percorrere nuove vie d’incontro, dimostrando apertura, attenzione al dialogo e spirito propositivo. Questa tra teatro e impresa, realizzata da TDC e Opem, ne è un incoraggiante esempio.

Spettacolo per uno spettatore alla volta con obbligo di prenotazione contattando il numero 351 5337070 oppure scrivendo a prenotazioniteatrodelcerchio@gmail.com

(Posti limitati)

OPEM spa è sita in via della Cooperazione 2/a, Parma

Per maggiori info: teatrodelcerchio@gmail.com

www.teatrodelcerchio.it
www.opem.com
#leaveasign

L’otite è pericolosa per i gatti?

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Sono diversi i modi in cui l’otite può manifestarsi tra i gatti, a seconda che la malattia attacchi l’orecchio medio, sia interna o sia esterna. Varie sono anche le ragioni della comparsa della patologia, che in alcune circostanze può diventare cronica. Si tratta di una infiammazione dell’epitelio da cui è rivestito il condotto uditivo, che coinvolge anche il padiglione auricolare. I mici che soffrono di otite perdono l’udito in maniera temporanea e provano dolore.

Perché i gatti si ammalano di otite?

Nei gatti, l’otite si manifesta in situazioni in cui le difese del sistema immunitario sono ridotte. I periodi in cui è necessario prestare maggiore attenzione sono la stagione primaverile e quella estiva, perché in questi mesi il maggior tasso di umidità ambientale e la crescita delle temperature favoriscono la comparsa della malattia. L’acaro dell’udito è il principale responsabile della patologia, e in questo caso il contagio dipende da contatto diretto, sia con un altro micio ammalato che con una zona infetta. La trasmissione per contatto diretto, come si può intuire, è abbastanza comune nelle cucciolate numerose, nei gattili e nelle aree in cui ci sono colonie di gatti, là dove è complicato monitorare la salute degli animali. 

L’otite come effetto secondario

Non è detto, comunque, che l’otite gatto sia sempre la conseguenza di un contatto diretto; in alcuni casi, infatti, può costituire semplicemente l’effetto secondario di un’infezione, di natura fungina o batterica, o di un trauma che ha colpito l’apparato uditivo. D’altro canto, non esiste un tipo di otite solo, ma varie forme che si differenziano in base alla zona coinvolta e alla causa del problema. Come si sottolineava in precedenza, infatti, si distingue tra otite interna, otite media e otite esterna.

Otite interna, otite media e otite esterna

Nel gatto, l’otite interna è dovuta allo sviluppo di un’otite media o di un’otite esterna, ma può essere anche la conseguenza di un trauma. Si tratta della forma più complessa da curare, visto che è la più grave e, soprattutto, la più profonda. L’otite media si verifica nel caso in cui non ci sia stato un trattamento efficace per quella esterna. A essere attaccato è l’orecchio medio, mentre il timpano si può infiammare o, nelle circostanze peggiori, perfino rompersi. L’otite esterna, infine, è la forma meno grave e più diffusa: anche se è facile da curare, richiede molta attenzione proprio per evitare che degeneri nelle varianti più pericolosa. In caso di otite esterna viene colpito il condotto uditivo che va dal padiglione auricolare al timpano, vale a dire l’apparato uditivo esterno.

Perché i gatti si ammalano di otite

Una delle cause più comuni di otite tra i gatti deve essere individuata negli ectoparassiti, e in particolare nei già citati acari. L’otite parassitaria è causata dagli acari della specie Otodectes cynotis, che oltre a coinvolgere l’udito spesso infestano anche il collo e la testa. In altre situazioni, però, la colpa deve essere attribuita a funghi o batteri, microrganismi patogeni che proliferano quando rimane troppa acqua residuale nelle orecchie in seguito a un bagno o in presenza di allergie. Un eccesso di umidità, un’allergia o un’irritazione dovuta agli apparati usati per la pulizia delle orecchie sono ulteriori fattori che possono agevolare l’azione dei funghi – in particolare Malassezia pachydermatis – e dei batteri, tra cui l’E. coli. 

I sintomi

Per capire se un gatto soffre di otite è sufficiente prestare attenzione ai suoi comportamenti: un micio che è colpito dalla malattia, infatti, tende a scuotere la testa con una certa frequenza e si lamenta nel momento in cui vengono accarezzate le orecchie. Queste, per altro, sono arrossate e gonfie. I gatti con l’otite hanno cerume nero che esce in grandi quantità dalle orecchie e spesso tengono la testa inclinata.

Idee per feste di compleanno che faranno divertire i bambini

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Un compleanno è un giorno speciale che dovrebbe essere festeggiato con la famiglia e gli amici. Ci sono molti modi per festeggiare un compleanno, ma uno dei modi più memorabili è organizzare una festa. Se stai organizzando una festa di compleanno a casa, ci sono alcune cose che devi fare per assicurarti che la giornata sia perfetta. Segui questi suggerimenti e sarai sicuro di organizzare una festa di compleanno che tutti ricorderanno grazie a Kreashop.it.

Giochi da tavolo che intratterranno i bambini

Quando si tratta di feste di compleanno, intrattenere i bambini può essere una sfida. Ma con il gioco da tavolo giusto, puoi tenerli impegnati per ore. Ecco tre giochi perfetti per le feste di compleanno dei bambini.

Chutes and Ladders è un classico gioco da tavolo che intrattiene i bambini da generazioni. Lo scopo del gioco è arrivare in cima al tabellone da 100 spazi prima dei tuoi avversari. Ma attenzione a quegli scivoli scivolosi!

Se tuo figlio è un fan degli animali, adorerà Zootropolis: il gioco da tavolo. In questo gioco, i giocatori assumono il ruolo di uno dei loro animali preferiti del film e collaborano per risolvere i crimini nella città di Zootropolis.

Per qualcosa di un po’ diverso, prova Boss Monster: The Dungeon Building Card Game.

Attività divertenti per tenere occupati i bambini a una festa di compleanno

1. I giochi sono un ottimo modo per intrattenere i bambini a una festa di compleanno. Ci sono molti giochi diversi che possono essere giocati in un’impostazione di gruppo.

2. Alcuni giochi divertenti che i bambini possono giocare a una festa di compleanno includono serie musicali, freeze dance e Simon Says. Questi giochi aiuteranno a mantenere i bambini occupati e coinvolti.

3. Le feste di compleanno sono anche un ottimo momento per socializzare e fare nuove amicizie. Incoraggia i bambini a socializzare e interagire tra loro durante la festa.

I migliori cibi da servire a una festa di compleanno per bambini

Quando si tratta di organizzare una festa di compleanno per tuo figlio, il cibo che servi è importante tanto quanto le decorazioni e le attività. Vuoi assicurarti di avere una varietà di cibo che soddisferà tutti i piccoli ospiti. Ecco alcune idee dei migliori cibi da servire alla festa di compleanno di un bambino.

Una delle cose più importanti da considerare quando si sceglie il cibo per la festa di compleanno di un bambino è quali allergie o restrizioni dietetiche potrebbero esserci. Vuoi assicurarti che tutti i bambini possano gustare il cibo, quindi assicurati di chiedere informazioni su eventuali allergie prima di preparare il tuo menu. Una volta che sai cosa possono e non possono mangiare tutti, puoi iniziare a pianificare il tuo menu.

Un buon mix di opzioni dolci e salate è sempre un successo con i bambini. Considera di servire cibi come mini pizze, bastoncini di pollo, bastoncini vegetariani con salsa e spiedini di frutta.

Suggerimenti per la scelta del luogo perfetto per feste di compleanno per bambini

Quando si tratta di organizzare una festa di compleanno per tuo figlio, ci sono alcune cose fondamentali da tenere a mente. Innanzitutto, assicurati che il luogo sia adatto all’età. Una festa in un posto come il Mc Donald potrebbe essere fantastico per un bambino di cinque anni, ma probabilmente non così tanto per un tredicenne. In secondo luogo, ti consigliamo di considerare il numero di ospiti che stai invitando. Una festa più piccola potrebbe essere più adatta per la tua casa, mentre una più grande potrebbe richiedere l’affitto di spazio da qualche parte. E infine, vorrai pensare al tuo budget.

Conclusione

Le feste di compleanno dei bambini sono una tradizione secolare che piace a molte famiglie. Mentre le specifiche della festa possono variare da famiglia a famiglia, ci sono alcuni componenti chiave che sono essenziali per qualsiasi grande festa di compleanno. Ecco i punti principali da tenere a mente quando si pianifica la festa di compleanno di un bambino:

1. Scegli un tema: una grande festa di compleanno ha sempre un tema centrale. Questo può essere qualcosa di semplice come un personaggio o un animale preferito, oppure può essere qualcosa di più elaborato come una caccia al tesoro dei pirati o un ballo della principessa.

2. Invia gli inviti: assicurati di dare agli ospiti un preavviso sufficiente inviando gli inviti con almeno due settimane di anticipo. Includi tutti i dettagli importanti come la data, l’ora e il luogo della festa.

Luxmetro, a cosa serve e come funziona

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Da che mondo è mondo, le unità di misura possiedono i propri strumenti di misurazione, dispositivi più o meno tecnologici in grado di fornire informazioni dettagliate sulla grandezza che si vuole misurare; basti pensare al metro, al termometro, al barometro o al sismografo.

Tuttavia, è possibile misurare anche l’intensità luminosa, particolare grandezza non facile da rilevare; in che modo lo si può fare?

Attraverso il luxmetro, strumento di precisione adatto alla misurazione intensità luminosa: quali sono i suoi scopi, come funziona e com’è relazionata con l’occhio umano?

Cerchiamo di fare chiarezza in merito, rispondendo a ciascun quesito.

Luxmetro: a cosa serve?

Come detto, il luxmetro è uno strumento che è finalizzato a misurare l’illuminamento di una qualsivoglia superficie calcolando l’intensità del flusso luminoso per unità di superficie.

Nonostante sia caratterizzato dall’elevata precisione di misurazione, è necessario che il luxmetro abbia la stessa sensibilità dell’occhio umano per ogni lunghezza d’onda della luce, andando ad agire sul coseno e sull’incidenza angolare della stessa.

Questo strumento possiede un sensore di rilevazione della luce costituito da un fotodiodo che ha il compito di convertirla in segnale elettrico; inoltre, possiede un filtro ottico sensibile come l’occhio umano e un globo diffusore che corregge meglio il coseno.

Luxmetro: come funziona?

La maggioranza dei luxmetri sono dispositivi composti da un corpo principale, una fotocellula, un sensore di luce e un display; la luce oggetto della rilevazione desiderata e contenente l’energia che dev’essere convertita in energia elettrica colpisce la fotocellula. Dopodiché lo strumento legge la corrente elettrica generata e calcola il valore, mostrandolo sul display.

Ad oggi, esistono due tipi di luxmetri: la categoria analogica, la quale visualizza i valori su un quadrante tramite un ago o un puntatore e la categoria digitale, la quale visualizza i valori come lettere di numeri. Un esempio di quest’ultima sotto-categoria è il Luxmetro portatile serie AM8050, il quale possiede un display che visualizza le rilevazioni effettuate e possiede altre moderne modalità di misurazione.

I luxmetri si differenziano anche per caratteristiche logistiche: esistono quelli portatili per misurazioni improvvise e non stabilite e quelli da banco.

I valori visualizzati da un moderno luxmetro sono il risultato della combinazione di tutte le lunghezze d’onda della luce rilevata, dal momento che ogni fascio di luce possiede svariati colori e lunghezze d’onda diverse: pertanto, lo strumento opera una sorta di somma dei valori di tutte queste variabili, dando la risultante sul display.

Il luxmetro è anche relazionato al Kelvin, unità di misura della temperatura, in quanto i colori della luce sono espressi proprio in gradi Kelvin: la temperatura di colore standard utile alla calibrazione della maggioranza dei luxmetri corrisponde a 2856°K.

Una volta rilevata l’intensità luminosa, come viene elaborato il risultato dal luxmetro?

Luxmetro: processo di elaborazione del risultato

La luminosità viene perlopiù registrata mediante un foto-rilevatore integrato, posizionato in modo perpendicolare alla fonte di luce.

Tale foto-rilevatore è altamente specifico ed è in grado di salvare le misurazioni effettuate ed avere anche un intervallo di rilevamento regolabile e personalizzabile dall’utente.

Esso è composto da silicio o selenio, materiali specificatamente usati per determinare la luminosità fotovoltaica; ha, inoltre, il compito di amplificare la tensione generata dall’esposizione alla luce e convertire i fotoni in una tensione collegata ad un galvanometro.

Sul mercato esistono anche i foto-rilevatori che misurano l’intensità luminosa tramite fotoresistenza: questa tipologia è composta da un substrato ceramico avente solfuro di cadmio il quale aumenta la resistenza progressivamente e man mano che i fotoni vengono rilevati, fornendo una lettura adeguata.

Luxmetro: dove acquistarlo

Per coloro che fossero interessati ad acquistare un Luxmetro, la scelta ideale sulla quale far ricadere la propria decisione è rappresenta dall’azienda AM&C Roma che, dal 2006, è il punto di riferimento per l’acquisto dei vari strumenti di misurazione, in grado di offrire un risultato ottimale a tutti coloro che hanno intenzione di effettuare dei controlli dei vari ambienti e dei diversi parametri che li contraddistinguono.

L’impresa si caratterizza per essere incredibilmente professionale e per dare vita solo ed esclusivamente a prodotti di prima qualità in grado di rispecchiare perfettamente tutte le proprie esigenze, offrendo dunque un risultato specifico ai clienti, ovvero la massima precisione in fase di rilevazione dei parametri.

Realizzati con materiali di prima qualità, tutti i diversi Luxmetri rispettano le normative europee in vigore, ovvero la EN 837-1, EN 837-3 e la EN 13190, le quali vanno a contraddistinguere anche tutti gli altri strumenti realizzati dall’impresa.

Luxmetro: i vantaggi

Innanzitutto, un buon luxmetro fornisce una misurazione della quantità di luce reale, lontano da eventuali ipotesi o teorie.

Inoltre, oltre a rilevare, un luxmetro può confrontare gli impatti aventi diverse condizioni di illuminazione: questo avviene grazie alla cellula fotografica impiantata nello strumento e capace di catturare la luce che consente allo strumento di calcolare il valore lux della luce in questione.

I consigli per trovare la sigaretta elettronica migliore

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Per chi ha in mente di comprare una sigaretta elettronica nuova, i kit già pronti si presentano come molto allettanti. Essi mettono a disposizione in una sola confezione di vendita l’atomizzatore e il corpo principale (l’atomizzatore non è altro che la parte che contiene il liquido e che lo vaporizza). Come è facile capire, il punto di forza di questa soluzione va individuato nella sua comodità, ma è importante prenderne in considerazione anche i potenziali difetti: potrebbe accadere, per esempio, che l’atomizzatore sia di ottima qualità e il corpo principale no, oppure che quest’ultimo sia di pregevole fattura al contrario del resto del kit.

L’intercambiabilità

Una delle caratteristiche più significative dei dispositivi nuovi che si trovano in vendita oggi è da identificarsi nel fattore di intercambiabilità: ecco perché non ha senso limitarsi o porsi dei vincoli. Per quel che riguarda le batterie, esse nella maggior parte dei casi vengono vendute a parte, anche se in alcune circostanze possono essere interne. Gli esperti raccomandano di preferire sempre i dispositivi il cui corpo permetta di inserire e di togliere le batterie con facilità, proprio come avviene – per esempio – con il telecomando della televisione; in altri termini, è meglio propendere per le batterie ricaricabili esterne.

La scelta delle batterie

Si tratta di batterie che hanno dimensioni un po’ più elevate rispetto alle tradizionali stilo di un telecomando, e che tutto sommato costano poco. Essendo ricaricabili, c’è bisogno di uno specifico caricatore esterno per garantirne la longevità, mentre è sempre bene evitare iconnettori integrati, per non dover fare i conti con problemi di compatibilità. I vantaggi che vengono offerti da un caricatore esterno sono molteplici, a cominciare dalla semplicità di gestione dell’autonomia della e-cig.

L’ergonomia

Su Internet si può acquistare qualsiasi elemento utile per la sigaretta elettronica, che si tratti di aromi fruttati. Questa enorme possibilità di scelta, tuttavia, rischia di disorientare i potenziali clienti che non sono informati su ciò che possono trovare sul mercato. Tra i criteri che meritano di essere presi in considerazione in vista di un acquisto, non si può non pensare all’ergonomia, che nel caso di una e-cigarette corrisponde alla comodità di impugnatura. Ovviamente tale fattore è correlato alle abitudini personali e a una sensazione di comfort soggettivo, ma ciò non toglie che i modelli più recenti risultino molto più pratici di quelli passati, anche perché non si fa più riferimento solo alla forma delle sigarette classiche. Ecco, quindi, che tra le numerose proposte in commercio è facile imbattersi in modelli caratterizzati da una maggiore compattezza, che possono essere personalizzati dal punto di vista estetico.

Gli altri parametri da valutare

Il pannello di controllo è un altro degli aspetti su cui ci si deve focalizzare nella scelta di una sigaretta elettronica. Anche su questo fronte la tecnologia compie passi da gigante e si evolve in continuazione, con i modelli di ultima generazione che permettono di modificare una lunga serie di fattori. Il wattaggio è uno di questi: il consiglio è quello di tenerlo basso all’inizio, per evitare un impatto fastidioso rispetto alla gola. Gli addetti ai lavori raccomandano di non andare oltre i 30 watt, ma ancora meglio è rimanere in una forbice compresa tra gli 8 watt e i 20, così da poter sperimentare in totale tranquillità. Anche per questo motivo, non ha senso spendere soldi per dispositivi che vanno addirittura oltre i 75 watt.

Valore diamante, può essere bene rifugio in caso di guerra?

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In una situazione di estrema precarietà come quella generata da un conflitto bellico, la reazione della società è sempre quella di cercare uno o più referenti materiali su cui fare affidamento per recuperare una certa stabilità: sono i cosiddetti ‘beni rifugio’, tra i quali i diamanti occupano un posto di assoluto rilievo. 

  1. I diamanti e la loro valenza economica 

Quando, a metà marzo scorso, il presidente americano Biden vietava l’importazione dei diamanti russi, qualche opinione in merito si era espressa sottovalutando l’importanza di questa sanzione.

Ma se si considera che 1/3 dei diamanti del mondo ha provenienza russa, è inevitabile ridimensionare la critica a questa decisione. 

Da sempre, infatti, i diamanti si collocano tra i beni più accreditati da acquisire per affrontare le criticità e rappresentano, insieme all’oro, il punto di riferimento economico a cui più spesso si fa ricorso: una riserva alla quale attingere in caso di necessità, perché costituita da beni facilmente spendibili. 

Non a caso, la guerra in Ucraina ha prodotto anche un aumento del prezzo delle stesse gemme, specialmente dei diamanti usati, che sono da sempre considerati il principale ‘bene rifugio’. 

A riprova di ciò, si ricordi che anche lo Stato Russo possiede, fin dal 1996, una riserva costituita proprio da diamanti, il Fondo Gokhran, utilizzato per proteggere le risorse del Paese, generare entrate durante i periodi di crisi e stabilizzare i prezzi delle pietre preziose. 

  1. Perché acquistare un diamante usato come ‘bene rifugio’ 

I motivi per cui si effettua la compravendita di un diamante usato sono molteplici e se ne ha riscontro anche in periodi storici in cui non sussistono crisi economiche, politiche o sociali.  

Oltre la decisione di acquistare un diamante per effettuare un investimento non ‘volatile’, c’è infatti la sua indiscussa valenza estetica, l’altissima qualità intrinseca della gemma, il pregio di possedere un oggetto di lusso che, da sempre, assume l’importanza di uno status symbol e attira l’attenzione. 

Per essere davvero indovinato, però, è indispensabile che l’acquisto di un diamante usato sia effettuato all’interno di un ambito specifico, conoscendone le dinamiche. 

  1. Acquisto gioielli con diamanti: i fondamentali da conoscere 

Sapersi destreggiare in un settore così articolato come quello dei gioielli esclusivi non è semplice: si tratta, infatti, di un ambito commerciale in cui transitano anche affaristi senza particolari competenze (e, spesso, anche privi di scrupoli), che si dedicano alla valutazione dei diamanti assegnando loro un costo decisamente non commisurato all’entità oggettiva della gemma. 

Quando si pensa di acquistare un diamante come ‘bene rifugio’, dunque, l’atteggiamento da tenere deve essere improntato alla cautela più estrema: prima di prendere qualsiasi decisione, è necessario informarsi, visitare più negozi ed esaminare vantaggi e svantaggi della compravendita. 

La parola chiave non può che essere ‘affidabilità’ , un requisito che si può trovare solo presso imprese qualificate e specializzate. 

  1. I requisiti della compravendita dei gioielli con diamanti 

In linea di massima, bisogna tenere presente che il valore dei diamanti viene fissato, in qualunque periodo storico, dal Rapaport, il listino internazionale della Borsa del Diamante. 

Questa valutazione fa riferimento a più parametri, come la grandezza e la caratura della gemma, il suo colore, il grado di purezza e il taglio, compresa la tipologia di lavorazione a cui è stata sottoposta prima di essere commercializzata.  

Quando si acquista un diamante certificato, il suo prezzo corrisponde al valore reale della gemma e la sua qualità è facilmente verificabile da chi ha competenza nel settore: per questo, anche dopo aver comprato un gioiello in cui è incastonata una pietra preziosa, è possibile rivolgersi al servizio di valutazione del diamante e conoscere così l’effettiva entità dell’affare appena concluso. 

  1. Il diamante come ‘bene rifugio’: l’accertamento di un acquisto indovinato 

Un esperto del settore riconosce un vero diamante anche solo guardandolo attraverso una lente di ingrandimento: se non presenta righe o graffi superficiali, la gemma in esame possiede il giusto grado di durezza.

Diversamente, non si tratterà di un diamante naturale, ma di una pietra sintetica, molto meno pregiata. 

Un genere di accertamento che va effettuato soprattutto nel caso di un diamante usato o di un gioiello antico: il mercato dei preziosi di origine privata, infatti, è un settore commerciale in cui rileva fortemente il ‘vissuto’ dell’oggetto, per esempio perché creato esplicitamente per una famosa personalità.

Il valore aggiunto di una simile gemma, in tal caso, sarà la provenienza dal precedente proprietario e questo fattore inciderà anche sul suo pezzo di mercato, elevandolo notevolmente. 

Inoltre, considerare preventivamente il budget da investire per l’acquisto di un diamante quale ‘bene rifugio’ è essenziale per avere la ragionevole certezza di prendere una decisione valida nell’immediato, che sia potenzialmente in grado di risultare tale anche in futuro.