L’uso dell’elettrodo cellulosico è necessario per la saldatura di cordoni circolari su tubi di diametro più elevato. Esso è consigliato in modo specifico per la saldatura con cordone verticale discendente, e si adopera soprattutto per la posa in opera di tubature. È consigliabile comprare gli elettrodi Citoflex, che sono ideali specialmente per la saldatura di condotte e tubi. Per quale motivo? Attraverso l’elettrodo cellulosico si ha la possibilità di saldare in qualunque posizione e non si corre il pericolo che, nel corso della fase ascendente, la scoria cada addosso all’operatore. Per la saldatura del ferro è possibile adottare tre tipologie di elettrodi: quello cellulosico, quello basico e quello rutile.
Le tipologie di elettrodi
La facilità di brandeggio e di innesco è la caratteristica più importante dell’elettrodo con rivestimento rutile. Ma quante sono le tipologie di elettrodo fra cui è possibile scegliere? Esistono gli elettrodi rivestiti, gli elettrodi non rivestiti e quelli in tungsteno. Per eseguire la saldatura sul ferro è necessario impostare in un primo momento l’amperaggio fra i 35 e i 40 ampere. Dopodiché, per capire quale sia la migliore impostazione, è necessario eseguire delle impostazioni empiriche. Come dire: si deve valutare di caso in caso, dal momento che non esiste un numero universale valido per qualunque tipo di saldatura.
Guida alla scelta degli elettrodi
Gli elettrodi che presentano un rivestimento rosso vanno bene per gli acciai meno sollecitati, mentre gli elettrodi cellulosici sono perfetti per la saldatura delle tubature. Essi, infatti, si caratterizzano per una penetrazione importante. Infine ci sono gli elettrodi basici, che vengono usati per arrivare a un rendimento del 110%, e di conseguenza sono più che utili per gli acciai particolarmente sollecitati. Nel caso in cui un elettrodo si dovesse attaccare, esso va battuto dove non va a massa, per esempio per terra. Gli elettrodi si distinguono in basici e rutili a seconda del rivestimento. Nel caso in cui la saldatura venga eseguita con gli elettrodi basici si può contare su standard di qualità più elevati, anche se è bene sapere che gli elettrodi in questione risultano più difficili da saldare: c’è bisogno, infatti, di una saldatrice ad hoc e di un saldatore con esperienza.
La resistenza della saldatura
Volendo individuare la tipologia di saldatura più resistente, essa è rappresentata da quella di tipo laser. Ne derivano saldature profonde e sottili, che oltre a essere piacevoli dal punto di vista estetico si caratterizzano anche per un alto livello di resistenza. La saldatura laser, in effetti, si distingue da quelle di altri metalli dato che non aggiunge altro materiale alla lamiera. Inoltre, è raro che si formino dei residui visibili o dei cordoni. Gli elettrodi basici, a loro volta, consentono di usufruire di saldature particolarmente resistenti. Tuttavia si maneggiano con meno facilità, e anche in questo caso c’è bisogno di una specifica esperienza per un uso corretto.
La saldatura dell’acciaio a TIG
Il metodo TIG (acronimo che sta per Tungsten Inert Gas) rappresenta la tecnica di saldatura dell’acciaio inox migliore nel caso in cui si abbia la necessità di realizzare giunti di ottima qualità. Vi si può ricorrere, tra l’altro, per la saldatura di pezzi in acciaio dallo spessore limitato, in virtù di un procedimento molto preciso. La saldatura a TIG permette di saldare lo zinco, il rame, il ferro e l’acciaio inox. Esistono due soluzioni differenti per la saldatura a TIG: quella a corrente continua e quella a corrente alternata. Per saldare a filo l’acciaio inox è sufficiente impiegare una specifica spazzola in metallo, insieme con un fondente. La superficie va spazzolata in maniera energica in modo da eliminare l’ossido, usando la punta del saldatore.