Incentivi auto elettriche, la situazione italiana

Qual è la situazione in Italia delle auto elettriche e dei veicoli ibridi? In attesa di scoprire se si verificherà una transizione graduale verso sistemi di trasporto improntati all’ecosostenibilità, si può fare riferimento alle indicazioni contenute nel contratto di governo che è stato presentato il mese scorso dalla Lega di Matteo Salvini e dal Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio per avere un’idea dello scenario del momento. Il contratto, basato su circa 60 pagine in cui sono riportate tutte le voci che i due schieramenti vorranno affrontare nel corso della legislatura, è una sorta di documento programmatico in cui è presente anche una sezione dedicata ai trasporti.

Il contratto di governo

Si deve concentrare l’attenzione, in particolare, sul punto 27, con il titolo “Trasporti, infrastrutture e telecomunicazioni”: è qui che si parla di mobilità nel nostro Paese, e stando a ciò che si può leggere è facile ipotizzare un giro di vite sul tema dei mezzi di trasporto. Al momento l’Italia è decisamente arretrata rispetto al resto d’Europa per ciò che concerne i sistemi di propulsione eco-friendly, e le prospettive del contratto di governo possono fornire degli spunti di valutazione. Non sarebbe corretto parlare di un piano definitivo ma di proposte, o comunque linee guida grazie a cui il Belpaese si avvicina, sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista politico, a una svolta green in materia di circolazione.

Un milione di auto elettriche? 

Nel documento non vengono forniti numeri ufficiali, anche se prima del voto del 4 marzo Di Maio, in occasione di un’intervista, aveva parlato di un obiettivo per il 2020 di un milione di auto elettriche in circolazione. Un obiettivo che ovviamente non potrà mai essere realizzato – sarebbe stato sciocco crederci – anche se la linea è stata tracciata. Anche Virginia Raggi, il sindaco di Roma del M5S, ha parlato della messa al bando dei veicoli privati con alimentazione a gasolio nelle aree del centro della città a partire dal 2024, e in più ha messo in evidenza la necessità di accantonare i mezzi più inquinanti e quella di incentivi per l’acquisto di mezzi elettrificati.

La mobilità sostenibile

Tornando al contratto di governo, nel testo si evidenzia che a proposito di mobilità sostenibile occorre mettere in pratica un iter che abbia lo scopo di diminuire in maniera graduale il ricorso a veicoli a motore con alimentazione a benzina e a diesel (non solo a gasolio, insomma), in modo tale da contenere la quantità di veicoli inquinanti nel solco di quanto prospettato dall’accordo di Parigi. Quest’ultimo è stato sottoscritto nel dicembre del 2015 e prevede provvedimenti non vincolanti che saranno messi in atto a partire dal 2020, con una serie di progetti sul medio e sul lungo periodo per il contenimento del riscaldamento globale.

Sempre nel testo prodotto dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, si sottolinea come priorietario l’impiego di strumenti finanziari finalizzati a incentivare l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi nuovi per vendere e rottamare i mezzi dotati di motore endotermico. In alternativa, si prospetta la possibilità di interventi di retrofit per i mezzi a combustione interna. Gli incentivi con Eviva rappresentano, oggi, una delle opportunità che è possibile cogliere a tale scopo.

Le auto elettriche e quelle ibride sono, dunque, al centro dell’attenzione del governo giallo-verde, mentre pare non siano stati menzionati i mezzi a metano e a gpl, che pure sono molto meno inquinanti rispetto a quelli a benzina. Si parla, comunque, di meccanismi premialiche dovrebbero invitare gli italiani a ricorrere a veicoli a basse emissioni di anidride carbonica e di monossido di azoto. Il tasso di riduzione dei prezzi delle vetture elettriche a livello internazionale sarà la base per gli aggiornamenti dei contributi che saranno erogati nel corso del tempo.