L’otite è pericolosa per i gatti?

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Sono diversi i modi in cui l’otite può manifestarsi tra i gatti, a seconda che la malattia attacchi l’orecchio medio, sia interna o sia esterna. Varie sono anche le ragioni della comparsa della patologia, che in alcune circostanze può diventare cronica. Si tratta di una infiammazione dell’epitelio da cui è rivestito il condotto uditivo, che coinvolge anche il padiglione auricolare. I mici che soffrono di otite perdono l’udito in maniera temporanea e provano dolore.

Perché i gatti si ammalano di otite?

Nei gatti, l’otite si manifesta in situazioni in cui le difese del sistema immunitario sono ridotte. I periodi in cui è necessario prestare maggiore attenzione sono la stagione primaverile e quella estiva, perché in questi mesi il maggior tasso di umidità ambientale e la crescita delle temperature favoriscono la comparsa della malattia. L’acaro dell’udito è il principale responsabile della patologia, e in questo caso il contagio dipende da contatto diretto, sia con un altro micio ammalato che con una zona infetta. La trasmissione per contatto diretto, come si può intuire, è abbastanza comune nelle cucciolate numerose, nei gattili e nelle aree in cui ci sono colonie di gatti, là dove è complicato monitorare la salute degli animali. 

L’otite come effetto secondario

Non è detto, comunque, che l’otite gatto sia sempre la conseguenza di un contatto diretto; in alcuni casi, infatti, può costituire semplicemente l’effetto secondario di un’infezione, di natura fungina o batterica, o di un trauma che ha colpito l’apparato uditivo. D’altro canto, non esiste un tipo di otite solo, ma varie forme che si differenziano in base alla zona coinvolta e alla causa del problema. Come si sottolineava in precedenza, infatti, si distingue tra otite interna, otite media e otite esterna.

Otite interna, otite media e otite esterna

Nel gatto, l’otite interna è dovuta allo sviluppo di un’otite media o di un’otite esterna, ma può essere anche la conseguenza di un trauma. Si tratta della forma più complessa da curare, visto che è la più grave e, soprattutto, la più profonda. L’otite media si verifica nel caso in cui non ci sia stato un trattamento efficace per quella esterna. A essere attaccato è l’orecchio medio, mentre il timpano si può infiammare o, nelle circostanze peggiori, perfino rompersi. L’otite esterna, infine, è la forma meno grave e più diffusa: anche se è facile da curare, richiede molta attenzione proprio per evitare che degeneri nelle varianti più pericolosa. In caso di otite esterna viene colpito il condotto uditivo che va dal padiglione auricolare al timpano, vale a dire l’apparato uditivo esterno.

Perché i gatti si ammalano di otite

Una delle cause più comuni di otite tra i gatti deve essere individuata negli ectoparassiti, e in particolare nei già citati acari. L’otite parassitaria è causata dagli acari della specie Otodectes cynotis, che oltre a coinvolgere l’udito spesso infestano anche il collo e la testa. In altre situazioni, però, la colpa deve essere attribuita a funghi o batteri, microrganismi patogeni che proliferano quando rimane troppa acqua residuale nelle orecchie in seguito a un bagno o in presenza di allergie. Un eccesso di umidità, un’allergia o un’irritazione dovuta agli apparati usati per la pulizia delle orecchie sono ulteriori fattori che possono agevolare l’azione dei funghi – in particolare Malassezia pachydermatis – e dei batteri, tra cui l’E. coli. 

I sintomi

Per capire se un gatto soffre di otite è sufficiente prestare attenzione ai suoi comportamenti: un micio che è colpito dalla malattia, infatti, tende a scuotere la testa con una certa frequenza e si lamenta nel momento in cui vengono accarezzate le orecchie. Queste, per altro, sono arrossate e gonfie. I gatti con l’otite hanno cerume nero che esce in grandi quantità dalle orecchie e spesso tengono la testa inclinata.

Idee per feste di compleanno che faranno divertire i bambini

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Un compleanno è un giorno speciale che dovrebbe essere festeggiato con la famiglia e gli amici. Ci sono molti modi per festeggiare un compleanno, ma uno dei modi più memorabili è organizzare una festa. Se stai organizzando una festa di compleanno a casa, ci sono alcune cose che devi fare per assicurarti che la giornata sia perfetta. Segui questi suggerimenti e sarai sicuro di organizzare una festa di compleanno che tutti ricorderanno grazie a Kreashop.it.

Giochi da tavolo che intratterranno i bambini

Quando si tratta di feste di compleanno, intrattenere i bambini può essere una sfida. Ma con il gioco da tavolo giusto, puoi tenerli impegnati per ore. Ecco tre giochi perfetti per le feste di compleanno dei bambini.

Chutes and Ladders è un classico gioco da tavolo che intrattiene i bambini da generazioni. Lo scopo del gioco è arrivare in cima al tabellone da 100 spazi prima dei tuoi avversari. Ma attenzione a quegli scivoli scivolosi!

Se tuo figlio è un fan degli animali, adorerà Zootropolis: il gioco da tavolo. In questo gioco, i giocatori assumono il ruolo di uno dei loro animali preferiti del film e collaborano per risolvere i crimini nella città di Zootropolis.

Per qualcosa di un po’ diverso, prova Boss Monster: The Dungeon Building Card Game.

Attività divertenti per tenere occupati i bambini a una festa di compleanno

1. I giochi sono un ottimo modo per intrattenere i bambini a una festa di compleanno. Ci sono molti giochi diversi che possono essere giocati in un’impostazione di gruppo.

2. Alcuni giochi divertenti che i bambini possono giocare a una festa di compleanno includono serie musicali, freeze dance e Simon Says. Questi giochi aiuteranno a mantenere i bambini occupati e coinvolti.

3. Le feste di compleanno sono anche un ottimo momento per socializzare e fare nuove amicizie. Incoraggia i bambini a socializzare e interagire tra loro durante la festa.

I migliori cibi da servire a una festa di compleanno per bambini

Quando si tratta di organizzare una festa di compleanno per tuo figlio, il cibo che servi è importante tanto quanto le decorazioni e le attività. Vuoi assicurarti di avere una varietà di cibo che soddisferà tutti i piccoli ospiti. Ecco alcune idee dei migliori cibi da servire alla festa di compleanno di un bambino.

Una delle cose più importanti da considerare quando si sceglie il cibo per la festa di compleanno di un bambino è quali allergie o restrizioni dietetiche potrebbero esserci. Vuoi assicurarti che tutti i bambini possano gustare il cibo, quindi assicurati di chiedere informazioni su eventuali allergie prima di preparare il tuo menu. Una volta che sai cosa possono e non possono mangiare tutti, puoi iniziare a pianificare il tuo menu.

Un buon mix di opzioni dolci e salate è sempre un successo con i bambini. Considera di servire cibi come mini pizze, bastoncini di pollo, bastoncini vegetariani con salsa e spiedini di frutta.

Suggerimenti per la scelta del luogo perfetto per feste di compleanno per bambini

Quando si tratta di organizzare una festa di compleanno per tuo figlio, ci sono alcune cose fondamentali da tenere a mente. Innanzitutto, assicurati che il luogo sia adatto all’età. Una festa in un posto come il Mc Donald potrebbe essere fantastico per un bambino di cinque anni, ma probabilmente non così tanto per un tredicenne. In secondo luogo, ti consigliamo di considerare il numero di ospiti che stai invitando. Una festa più piccola potrebbe essere più adatta per la tua casa, mentre una più grande potrebbe richiedere l’affitto di spazio da qualche parte. E infine, vorrai pensare al tuo budget.

Conclusione

Le feste di compleanno dei bambini sono una tradizione secolare che piace a molte famiglie. Mentre le specifiche della festa possono variare da famiglia a famiglia, ci sono alcuni componenti chiave che sono essenziali per qualsiasi grande festa di compleanno. Ecco i punti principali da tenere a mente quando si pianifica la festa di compleanno di un bambino:

1. Scegli un tema: una grande festa di compleanno ha sempre un tema centrale. Questo può essere qualcosa di semplice come un personaggio o un animale preferito, oppure può essere qualcosa di più elaborato come una caccia al tesoro dei pirati o un ballo della principessa.

2. Invia gli inviti: assicurati di dare agli ospiti un preavviso sufficiente inviando gli inviti con almeno due settimane di anticipo. Includi tutti i dettagli importanti come la data, l’ora e il luogo della festa.

L’importanza della sostenibilità ambientale in azienda

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L’obiettivo fondamentale e primario per ogni azienda è vendere, e preferibilmente vendere sempre di più, aumentando il proprio margine di guadagno, tenendo in considerazione il fatto che i costi tendono a crescere, e non certo a diminuire. E di sicuro di strade per vendere, e per vendere di più di anno in anno, ne esistono tante. Proporre nuovi prodotti, studiare le esigenze del pubblico, promuovere il proprio marchio offline e online, approfondire nuove tecniche di vendita e via dicendo. Una cosa è però certa: sono sempre di più i consumatori che desiderano effettuare acquisti di beni o di servizi unicamente da aziende con una particolare attenzione per la sostenibilità aziendale. E questo si riflette per forza di cose su tutti i business, di tutti i settori. Questo perché la richiesta di sostenibilità risale tutta la filiera. Il consumatore che entra in un negozio e ricerca prodotti sostenibili porta il rivenditore a scegliere solo fornitori che possono garantire un’attenzione particolare per l’ambiente, e questi ultimi faranno la stessa cosa con i propri fornitori, e via dicendo.

L’importanza della sostenibilità ambientale in azienda: i fatti

Stando a uno studio firmato da Green Media Lab e dall’istituto di ricerca Norstat per apprendere quali sono le conoscenze degli italiani sui temi che riguardano l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il 64,7% degli italiani è preoccupato dello stato di salute del pianeta. La sostenibilità ambientale è davanti alla sostenibilità sociale (al 46,7%) e alle tematiche economiche (34,7%).

Un italiano su 5 dichiara di avere una piena comprensione e una consapevolezza alta del tema della sostenibilità, mentre sempre un italiano su 5 non ha ben chiaro il significato di questo concetto.

L’85,8% degli italiani riconosce almeno uno dei SDGs (Sustainable Development Goals, obiettivi di sviluppo sostenibile) dell’Agenda 2030. La maggior parte degli obiettivi è riconosciuta da almeno un italiano su due. Gli obiettivi più noti sono la lotta contro il cambiamento climatico e l’energia pulita e accessibile.

Stando a un’indagine firmata da Capterra, il 97% dei consumatori italiani conosce il concetto di sostenibilità; nella stessa indagine si spiega che, nel 70% dei casi, le azioni di sostenibilità influenzano le decisioni di acquisto. Di più: il 39% dei consumatori è disposto a pagare di più per acquistare dei prodotti sostenibili.

Le azioni più importanti per i consumatori sono ridurre il consumo di plastica (per il 67% degli intervistati da Capterra), ridurre le emissioni (63%).

Anche la promozione può essere sostenibile

Di fronte a un panorama come quello descritto, e conoscendo le sfide difficilissime che la nostra società si trova a dover affrontare in campo climatico, una svolta in senso sostenibile è indispensabile, anche per permettere una continua crescita della propria attività. Per questo motivo abbiamo messo a disposizione dei nostri clienti dei prodotti di stampa ecologici. Parliamo della stampa ecologica su tessuti, della stampa ecologica su supporti rigidi nonché della realizzazione di adesivi personalizzati ecologici. Con i materiali giusti anche la stampa promozionale può essere amica dell’ambiente!

Packaging per e-commerce: consigli

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Gli e-commerce italiani continuano a crescere. A dimostrarlo è ancora una volta l’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano, che svela come l’incremento delle vendite online sia costante anche dopo il boom clamoroso conosciuto durante l’emergenza sanitaria. Nel 2021 la crescita è stata pari al 18%, enorme, seppur non comparabile a quella del 45% relativa al 2020. Questo significa che sono sempre più le persone che effettuano acquisti online, e che gli acquisti sono sempre più importanti. Ma vuol dire anche che la concorrenza si fa via via più agguerrita, con i piccoli e-commerce che devono guardarsi da un lato dai giganti del settore come Amazon, e dall’altra dai concorrenti di pari grandezza, che lottano di giorno in giorno per conquistare nuove fette di pubblico. E di certo ci sono tante vie per aumentare le vendite del proprio e-commerce: lavorare sulla SEO per raggiungere le prime posizioni sui motori di ricerca, intavolare strategie di email marketing per fidelizzare i clienti, proporre sconti allettanti senza compromettere il margine di guadagno, e via dicendo. Di certo tra i fattori più importanti vi è anche la spedizione, che deve essere rapida, economica e sicura. Ma non è tutto qui: è necessario tenere sempre a mente che l’esperienza di acquisto degli utenti si conclude non alla conferma dell’ordine, quanto invece al momento dell’unboxing, e quindi dello svelamento del prodotto. Il packaging per e-commerce è quindi doppiamente importante: da una parte deve essere tale da assicurare la sicurezza del prodotto, dall’altra deve essere pensato in modo da valorizzarlo al massimo. Vediamo qualche consiglio per migliorarlo.

Come migliorare il packaging per e-commerce

Offrire un’esperienza di alta qualità: mai come oggi l’unboxing è stato importante. Per i commercianti è necessario quindi differenziarsi non solo a livello di prodotti, ma anche a livello di packaging personalizzato, assicurando un’esperienza visiva e tattile di alta qualità. Conviene quindi scegliere materiali che siano allo stesso tempo resistenti e belli.

Il branding passa anche per il packaging: tutti i brand sono alla ricerca di visibilità, che deve essere ampia e mirata. E cosa è il packaging dei propri prodotti se non un’area di stampa – spesso molto generosa – per dare visibilità al proprio brand? Mai quindi perdere l’occasione per valorizzare il proprio marchio, attraverso una personalizzazione mirata di scatole e buste.

Un piccolo regalo inaspettato: inserire nella scatola per e-commerce qualcosa di inaspettato e di gradito può essere il passo in più per conquistare definitivamente il cliente, e per farlo tornare a fare acquisti nel nostro negozio online. Un coupon con uno sconto, un adesivo personalizzato, un piccolo gadget possono fare la differenza.

Il packaging giusto: ogni tipo di prodotto richiede un packaging diverso, per essere protetto nel modo giusto, per non ingombrare troppo e per non sprecare materiale. Ecco quindi che, in base alle dimensioni, al peso e alla fragilità dei prodotto si useranno contenitori diversi, spaziando tra scatole in cartone ondulato di differenti formati, buste imbottite e semplici sacchetti di carta autosigillanti. Mai trascurare l’importanza che il pubblico di oggi riconosce all’uso sostenibile dei materiali!

Tea Tree Oil: usi e rimedi naturali

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Il tea tree oil è un olio essenziale che può essere utilizzato per molteplici scopi, dalla unghie di mani e piedi fino ai capelli. Oltre ai benefici scientificamente provati, il tea tree oil si può trovare in commercio ad un costo irrisorio ed è sicuro se usato secondo le raccomandazioni indicate. Il tea tree oil può essere usato per trattare diversi problemi della pelle, come l’acne, e può anche essere applicato sui capelli per un trattamento rinforzante. Inoltre, il tea tree oil può essere usato per trattare le unghie affette da funghi. Se stai cercando un prodotto versatile ed economico per la tua bellezza, il tea tree oil è un’ottima scelta!

Il tea tree oil è un olio naturale che viene estratto dalle foglie di un albero chiamato Melaleuca alternifolia. E’ stato usato per secoli dagli aborigeni come medicina tradizionale per curare tosse e raffreddore o applicato direttamente sulla pelle per la guarigione. Il tea tree oil contiene un composto chiamato terpinen-4-olo, che è stato dimostrato uccidere alcuni batteri, virus e funghi. Queste proprietà rendono il tea tree oil un prezioso rimedio naturale per il trattamento di malattie della pelle, batteriche e fungine, prevenendo le infezioni e favorendone la guarigione.

Igienizzante mani naturale

Il tea tree oil è un disinfettante naturale che uccide diversi batteri e virus comuni, responsabili di causare malattie. Gli studi hanno dimostrato che l’olio di melaleuca aumenta l’efficacia dei detergenti.

Ottimo repellente per insetti naturale

Il tea tree oil può essere un ottimo repellente per insetti. Uno studio ha rilevato che, 24 ore dopo essere stati trattati con olio di melaleuca, gli animali avevano il 61% di mosche in meno rispetto agli animali non trattati. Inoltre, uno studio in provetta ha rivelato che il tea tree oil aveva una maggiore capacità di respingere le zanzare rispetto al DEET, l’ingrediente attivo più comune nei repellenti per insetti commerciali.

Deodorante per il corpo naturale

Il tea tree oil è un’ottima alternativa naturale ai deodoranti e agli antitraspiranti commerciali. Le sue proprietà antibatteriche aiutano a controllare l’odore delle ascelle, prevenendo la formazione di cattivi odori.

Aiuta alla guarigione da ferite lievi

Il tea tree oil è un ottimo rimedio naturale per le ferite. La ricerca ha dimostrato che può aiutare a ridurre l’infiammazione e innescare l’attività dei globuli bianchi, che sono fondamentali nel processo di guarigione. In un piccolo studio su 10 persone con ferite, l’aggiunta di olio di melaleuca al trattamento convenzionale ha portato a una riduzione del tempo di guarigione in tutti i partecipanti.

Coadiuvante contro l’acne

Il tea tree oil può essere un’ottima soluzione per combattere l’acne. Diversi studi hanno dimostrato che è efficace nel ridurre la quantità e la gravità di questi fastidiosi problemi della pelle. In uno studio, l’applicazione di un gel a base di tea tree oil al 5% sulle lesioni dell’acne ha dimostrato di essere più di tre volte efficace nel ridurre il numero di lesioni rispetto a un placebo. In un altro studio, è risultato efficace contro l’acne quanto il perossido di benzoile, il farmaco anti-acne più comune.Prova il tea tree oil per dire addio all’acne!

Contro funghi di mani e piedi

Il fungo dell’unghia è un problema comune che può essere trattato con l’olio di melaleuca. L’olio di melaleuca è un rimedio naturale che può essere usato da solo o in combinazione con altri rimedi naturali. In uno studio, le persone con funghi alle unghie hanno usato olio di melaleuca o un farmaco antimicotico per sei mesi. Alla fine dello studio, circa il 60% delle persone in ciascun gruppo ha sperimentato una risoluzione parziale o totale del fungo.

Disinfettante per lavastoviglie

Il tea tree è un ottimo alleato per la detergenza della casa. E’ un ottimo disinfettante per pavimenti, bucato e punti difficili. Inoltre, è un ottimo cura lavastoviglie. Bastano poche gocce versate nella vaschetta della lavastoviglie per disinfettarla e ottenere una migliore pulizia.

Come allargare le scarpe strette

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Mi è capitato di acquistare un paio di scarpe troppo piccole per i miei piedi. Ho anche acquistato scarpe che dovevano essere comode, ma che non mi sembravano adatte. A volte, se acquistate un paio di scarpe online senza provarle, potreste accorgervi solo quando è troppo tardi che sono scomode o non calzano bene. Questo è particolarmente vero quando si acquista online, perché non c’è la possibilità di provarle prima dell’acquisto e il reso è costoso e scomodo. Quando ciò accade, molte persone si limitano a risolvere il problema indossando inserti o solette nelle scarpe nuove finché non diventano più comode o si rodano con il tempo; tuttavia, ci sono modi più semplici per allargare le scarpe nuove in modo che calzino meglio!

Usa un phon

  • Riscaldate le scarpe con un asciugacapelli. Per questo passaggio, è consigliabile utilizzare un asciugacapelli con un’impostazione bassa e in grado di produrre calore senza soffiare troppo forte. È meglio se riuscite a mantenere il calore per circa cinque minuti per assicurarvi che le scarpe siano belle calde prima di passare alle fasi successive.
  • Mettete un po’ di borotalco in un contenitore a chiusura ermetica e cospargetelo all’interno delle scarpe per assorbire l’umidità (il borotalco aiuta ad assorbire l’umidità). Questo passaggio potrebbe sembrare superfluo dal momento che abbiamo appena riscaldato le calzature, ma aiuta a ridurre la sudorazione mentre le indossiamo e a prevenire la formazione di odori all’interno delle scarpe!
  • Una volta fatto tutto ciò, togliete l’imbottitura che si trovava all’interno di ogni scarpa – potete usare vecchi asciugamani o giornali, se necessario – e rimettetene solo un pezzetto alla volta finché non vi sembreranno abbastanza comode per camminare in città”.
  • Riscaldate le scarpe con un asciugacapelli. Per questo passaggio, è consigliabile utilizzare un asciugacapelli con un’impostazione bassa e in grado di produrre calore senza soffiare troppo forte. È meglio se riuscite a mantenere il calore per circa cinque minuti per assicurarvi che le scarpe siano belle calde prima di passare alle fasi successive.
  • Mettete un po’ di borotalco in un contenitore a chiusura ermetica e cospargetelo all’interno delle scarpe per assorbire l’umidità (il borotalco aiuta ad assorbire l’umidità). Questo passaggio potrebbe sembrare superfluo dal momento che abbiamo appena riscaldato le calzature, ma aiuta a ridurre la sudorazione mentre le indossiamo e a prevenire la formazione di odori all’interno delle scarpe!
  • Una volta fatto tutto ciò, togliete l’imbottitura che si trovava all’interno di ogni scarpa – potete usare vecchi asciugamani o giornali, se necessario – e rimettetene solo un pezzetto alla volta finché non vi sembreranno abbastanza comode per camminare in città”.

Usa l’aceto bianco

L’aceto bianco è un prodotto semplice ed economico che si trova in quasi tutte le case. È un’ottima soluzione per rimuovere i cattivi odori dalle scarpe e dalle calzature. È possibile utilizzare anche altri aceti, come l’aceto di vino, l’aceto di sidro di mele e l’aceto di melograno.

Immergi le scarpe in acqua calda

Prima di iniziare, è importante essere preparati. Se le scarpe sono in pelle, al termine dell’allargamento dovranno essere accuratamente asciugate e condizionate (ne parleremo tra poco). Se le scarpe sono sintetiche o di tela, non avranno bisogno di cure particolari.

Per iniziare il processo, mettete le scarpe in acqua calda per circa 30 minuti o un’ora: potete metterle in un lavandino pieno di acqua calda o riempire una grande bacinella con acqua calda. È preferibile utilizzare acqua calda o tiepida, perché in questo modo i materiali si rilassano e si allungano più facilmente.

Come combattere la caduta dei capelli

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Stempiatura, diradamento, insomma, caduta dei capelli. La calvizie è un problema soprattutto maschile, essendo nella maggior parte dei casi innescata proprio dal testosterone, ovvero dall’ormone che per antonomasia si associa alla mascolinità. C’è lui, infatti, dietro alla famigerata alopecia androgenetica, che colpisce una percentuale importante di uomini di qualsiasi età. Ma quali sono, nello specifico, le cause della caduta dei capelli? E soprattutto, quali sono i possibili rimedi per fermare o quantomeno rallentare il diradamento?

Le cause della caduta dei capelli

Dietro alla caduta dei capelli ci sono diversi fattori. Il più conosciuto è quello genetico e quindi ereditario, che porta alla temuta alopecia androgenetica. Questa è infatti da ricondurre all’inefficacia di un particolare enzima, che è chiamato a sintetizzare l’ormone diidrotestosterone. Non essendo in grado di produrre un numero sufficiente di questo ormone androgeno, l’organismo finisce per sviluppare capelli via via sempre più sottili e più deboli. Il passo successivo è l’atrofizzazione del bulbo pilifero, e quindi in definitiva il diradamento progressivo dei capelli.

Sarebbe sbagliato, però, nominare solo l’ereditarietà: la caduta dei capelli ha anche altre cause da tenere in considerazione. Si pensi, per esempio, all’alopecia nervosa, causata per l’appunto dallo stress, che porta la caduta dei capelli a intensificarsi – peggiorando ulteriormente un eventuale diradamento già in corso. Un altro fattore che incentiva la caduta dei capelli può essere l’anomala produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee del cuoio capelluto, le quali a lungo andare possono dare luogo a un’alopecia seborroica. Quest’ultima, oltre a causare della fastidiosa forfora, ostruisce i follicoli piliferi: se non curata tempestivamente, l’alopecia seborroica può portare all’atrofizzazione dei follicoli, e quindi, anche in questo caso, al diradamento.

Altri fattori sono da individuare nello stile di vita, nel regime alimentare errato e nell’uso di detergenti e di prodotti aggressivi per i capelli.

Contrastare la caduta dei capelli

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, dietro alla caduta dei capelli ci possono essere differenti cause e fattori. Per combattere il diradamento, dunque, è importante per prima cosa sottoporsi a un visita tricologica, tesa a individuare il problema che sta rendendo i follicoli improduttivi. Sulla base di questa diagnosi si potrà avviare una terapia in grado di favorire la ricrescita o, quantomeno, di interrompere la caduta dei capelli.

Sicuramente la prevenzione gioca un ruolo fondamentale: una dieta equilibrata, un’igiene attenta e uno stile di vita salubre sono le basi per allontanare nel tempo lo stempiamento e la caduta dei capelli. Anche i lavaggi dei capelli troppo frequenti – soprattutto se fatti con degli shampoo aggressivi – possono accentuare la caduta, e sono quindi da evitare.

Per contrastare la caduta dei capelli esistono tanti prodotti appositamente studiati, che permettono di fermare il diradamento prima di doversi rivolgere a rimedi molto più costosi – come per esempio le terapie laser o il trapianto di capelli. Tra i prodotti anticaduta si individuano lozioni, shampoo, fiale e integratori, da utilizzare talvolta in combinazione per aumentare l’efficacia del trattamento. Questi prodotti contro la caduta dei capelli agiscono su più fronti, aiutando la circolazione sanguigna a livello del cuoio capelluto, rendendo i capelli più forti e resistenti e favorendo la ricrescita di nuovi capelli

Quali problemi si possono risolvere con i fiori di Bach?

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Non serve certo essere degli esperti di naturopatia per conoscere, almeno per sentito dire, i fiori di Bach: queste sostanze energetiche estratte dai fiori selvatici sono infatti molto diffuse, e negli ultimi anni hanno goduto di una particolare fortuna. Ma funzionano davvero? E soprattutto, in quali casi possono servire? Vediamo insieme, in questo articolo, quale può essere l’effettivo uso dei fiori di Bach.

Cosa sono i fiori di Bach, e su quali principi si poggiano?

A introdurre l’uso dei fiori di Bach nel mondo dell’omeopatia e quindi della medicina fu il dottore inglese Edward Bach, che battezzò con il suo stesso cognome questi rimedi floreali. Quando si parla dei fiori di Bach senza null’altro specificare ci si riferisce a tutte e 38 le essenze usate da omeopati, da aromaterapeuti, da naturopati e da erboristi.

Queste particolari soluzioni partono dal singolare approccio di Bach che, negli anni Trenta del secolo scorso, per presentare la sua innovativa terapia, spiegava ai colleghi «non tenete alcun conto della malattia. Pensate piuttosto alla prospettiva che ha della vita colui che ne è afflitto». L’attenzione del naturopata, insomma, non dovrebbe essere rivolta alla cura della malattia, quanto invece alla cura della persona. I sintomi fisici, per Bach, erano altrettanti simboli di malesseri mentali: la rigidità degli arti era per esempio sintomo di rigidità mentale, così come l’asma indicava per Bach una repressione delle emozioni. I rimedi proposti da Bach consistono dunque in miscele di acqua, alcol e tintura madre, ovvero di materiale floreale.

Non esattamente omeopatia, quanto invece fitoterapia

I fiori di Bach, in realtà, non sono dei veri e propri rimedi omeopatici: se infatti l’omeopatia analizza per prima cosa i sintomi fisici e poi gli aspetti legati alla psiche, la floriterapia di Bach parte dagli strati d’animo, e da lì inizia a curare la malattia. Sta qui, di fatto, il nocciolo del pensiero del dottore inglese: una terapia che non cura l’anima del paziente non può in alcun modo assicurare una guarigione completa.

I tipi di fiori di Bach

Come anticipato, esistono diverse tipologie di fiori di Bach, ognuna delle quali viene indicata per risolvere un determinato problema. La paura, per esempio, si può combattere con i Cherry plum o con i Red Chestnut, laddove invece la sensazione di solitudine può essere attenuata con i Water Violet. Esiste poi un particolare rimedio universale – chiamato Rescue Remedy – che si compone della miscela di 5 diverse tinture madri. Al suo interno si trovano le materie floreali Rock Rose, Cherry Plum, Star of Betlehem, Clemantis e Impatiens.

Le indicazioni: quando si possono usare i fiori di Bach?

I fiori di Bach vengono utilizzati soprattutto per contrastare le situazioni di ansia, e in generale per aiutare le persone a passare con maggiore leggerezza dei momenti difficili. Queste miscele sono dunque indicate di volta in volta per superare la paura dovuta a un improvviso spavento, ma anche per uscire con più velocità da situazioni particolarmente stressanti, nonché per scacciare l’insonnia. In ogni caso, bisogna sottolineare che i fiori di Bach non possono essere usati per risolvere delle situazioni psicologiche prolungate nel tempo, né per trattare delle malattie organiche. I fiori di Bach, insomma, devono essere visti come un supporto psicologico, e mai come un trattamento miracoloso che, da solo, può guarire completamente una persona da una patologia importante

Quando (e come) togliere il ciuccio

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Togliere il ciuccio, molto spesso, è tutto fuorché un passaggio liscio e semplice: alcuni bebè non vogliono assolutamente liberarsene! In questo articolo vedremo dunque insieme qual è il momento giusto per togliere il ciuccio ai nostri bambini, per poi concentrarci sulle tecniche più efficaci per rendere indolore questa transizione.

Prima di iniziare, però vogliamo sottolineare il fatto che il ciuccio non va assolutamente demonizzato: se di qualità e utilizzato , infatti, il succhietto non è affatto dannoso per la salute del bambino. Anzi, l’uso del succhietto può avere tanti vantaggi. Per prima cosa, è stato dimostrato che il ciuccio incentiva il rilascio di endorfina, più comunemente chiamata come ormone della felicità. Oltre a questo, è estremamente utile nel momento in cui i neonati – magari a causa delle coliche – non riescono a prendere sonno.

Detto questo, arriva per tutti i bambini il momento di abbandonare l’amato succhietto. Un uso eccessivo e prolungato nel tempo, infatti, può effettivamente portare problemi sia ai denti che alla bocca. Ma quando arriva il momento giusto di togliere il ciuccio?

Quando togliere il ciuccio

Non esiste una regola assoluta che indica le precisa data in cui il succhietto va eliminato. Per capire quando è il momento più opportuno per togliere il ciuccio gli stessi pediatri si sono affidati a degli studi specifici, i quali hanno dimostrato che chi utilizza il succhietto dopo i 4 anni ha maggiori probabilità di avere a che fare con dei problemi di malocclusione dentale. Quindi la maggior parte dei pedagogisti consiglia di togliere assolutamente il ciuccio entro i tre anni di età, e preferibilmente ancora prima, entro i primi due anni di età. Va sottolineato, in realtà, che in certi casi è possibile provare a eliminare il succhietto già al dodicesimo-diciottesimo mese, usando un bel po’ di tatto e non forzando la mano.

Sarà del resto lo stesso bimbo, a volte, a segnalare questo momento, dimenticandosi totalmente del ciuccio o dimostrandosi già abbastanza sicuro di sé. Nella maggior parte dei casi, invece, far dimenticare il ciuccio ai piccoli sarà leggermente più difficile – ma non impossibile.

Come togliere il ciuccio riducendo al minimo lo stress

Normalmente, un bambino a cui viene tolto il ciuccio si mostrerà piuttosto irritabile e scontento per alcuni giorni, in genere tre o quattro. Durante queste prime giornate, infatti, il bimbo non sarà a proprio agio, e farà fatica a rilassarsi a dovere.

Per ridurre al minimo le conseguenze negative dell’eliminazione del ciuccio è possibile partire con il suo razionamento, lasciandolo dunque al bambino solamente la sera, per addormentarsi. Sarebbe una buona norma poter contare su una scatoletta in cui lo stesso bambino dovrà riporre il ciuccio la mattina prima di iniziare la giornata, per poi recuperarlo la sera.

Nel momento in cui il bambino non avrà più alcun bisogno del ciuccio durante la giornata, si potrà considerare di toglierlo anche la sera – e quindi definitivamente – sostituendolo con qualcos’altro: una favola, degli abbracci e delle coccole, o persino una piccola copertina morbida e piacevole da toccare. In linea generale, il sonno del bambino nelle prime notti senza ciuccio non sarà dei migliori, e di conseguenza nemmeno il nostro. Ma questo periodo stressante durerà poco!

Come calcolare la percentuale in modo semplice

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Ogni giorno siamo di fronte a continue promozioni e sconti sia online che offline ed il calcolo percentuale è diventata un’operazione che bisogna assolutamente saper fare cosi da scoprire subito il vero risparmio.

Come si calcola la percentuale di un prezzo o di un numero?

L’operazione da fare è molto semplice ma spieghiamola con un esempio.
Ipotizziamo di dover acquistare un nuovo smartphone dal costo di 500€ ed in occasione dei saldi questo è scontato del 20%.
Quanto costerebbe il nuovo smartphone e quindi quanto risparmieresti?
Moltiplica il prezzo del prodotto, in questo caso 500, per la percentuale di sconto, quindi 20, e dividi tutto per 100. Quindi:

  • 500 x 20 = 10.000
  • 10.000 : 100 = 100

Conclusione: lo sconto sarà di 100€ quindi andrai a pagare il tuo smartphone 400€

Come si calcola la percentuale fra due numeri?

Prendiamo sempre come riferimento l’esempio sopra ma in questo caso abbiamo il prezzo intero del nostro smartphone (500€) e lo sconto in euro (100€) e vogliamo trovare la percentuale di sconto applicata. Le operazioni da fare sarà la seguente:

  • 100 (Sconto in euro) : 500 (prezzo del prodotto) = 0,2
  • 0,2 x 100 = 20

Conclusioni: Lo smartphone è scontato del 20%