Come scegliere la protezione solare giusta

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Si è fatta aspettare per parecchio tempo, ma finalmente è arrivata: l’estate ha iniziato a riscaldare con i suoi raggi roventi la nostra penisola. Si può dunque iniziare a esporre la pelle al sole, per rilassarsi al suo tepore e, magari, per raggiungere una bella tintarella.. L’importante, però, è scegliere la protezione solare più adatta alla propria pelle, così da ridurre per quanto possibile i tanti danni che l’esposizione al sole può comportare. Proprio così: i raggi ultravioletti possono infatti causare non solo dolorose bruciature, ma anche eritemi solari, macchie cutanee e, alla lunga, invecchiamento della cute. Non bisogna poi dimenticare la connessione tra l’esposizione senza protezione al sole e l’insorgere dei tumori alla pelle. Scegliere la protezione solare giusta, dunque, è un vero e proprio obbligo: ma quali sono i fattori da tenere in considerazione? Ancora prima di pensare alla crema solare giusta, è fondamentale soffermarsi sull’analisi della propria pelle. Tu sai, per esempio, qual è il tuo fototipo?

Prima di scegliere la protezione solare: capire il proprio fototipo

Il tipo di crema solare da scegliere dipende in primo luogo – ma non solo, come vedremo – dal proprio fototipo. In dermatologia, per semplicità, si suddividono infatti le tipologie di pelle in 6 fototipi, in base alla quantità di melanina contenuta dai diversi tipi di cute. Ecco i gruppi:

  • Il fototipo 1, al quale appartengono le persone con pelle chiarissima e capelli rossi o biondi;
  • Il fototipo 2, al quale appartengono le persone con pelle chiara e capelli biondi o castani;
  • Il fototipo 3, al quale appartengono le persone con pelle sensibile e capelli biondi scuri o castani chiari;
  • Il fototipo 4, al quale appartengono le persone con pelle mediamente sensibile e con capelli castani;
  • Il fototipo 5, al quale appartengono le persone con pelle olivastra e capelli castani o neri;
  • Il fototipo 6, al quale appartengono le persone con pelle non sensibile, e con i capelli molto scuri.

Il fototipo è il primo fattore da tenere in considerazione per scegliere la protezione solare. Ma quante tipologie di creme esistono?

La crema per la protezione solare: funzionamento e tipologie

Per scegliere la protezione solare più adatta è importante capire che il funzionamento di base è il medesimo per tutte le creme. Si ha sempre a che fare, principalmente, con dei filtri solari chimici, che hanno la funzione di assorbire i raggi ultravioletti, i quali possono essere affiancati dai schermi fisici, che invece hanno il compito di riflettere la luce solare.

A distinguere una crema solare dall’altra è il fattore di protezione solare, il quale varia solitamente da valori vicini al 10 fino al 50+. Le persone con un fototipo basso dovranno orientativamente scegliere la protezione solare con i valori più alti, mentre invece le persone con un fototipo più alto, come per esempio 5 e 6, potranno acquistare delle creme solari più blande. Ma ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione. La posizione geografica, l’esposizione, l’abbronzatura già presente, l’ora del giorno, l’altitudine e via dicendo sono tutti fattori che possono modificare il rischio di scottature.

In linea di massima, è sempre bene iniziare, a prescindere dal fototipo, da una crema solare con fattore di protezione solare minimo di 30, per assorbire buona parte dei raggi ultravioletti. Solo in un secondo tempo le persone con una pelle non troppo sensibile potranno passare a una crema più ‘debole’, come per esempio una 15. I dermatologi, in ogni caso, sconsigliano di scendere al di sotto di questo valore, per non vanificare la funzione stessa di questi prodotti protettivi.

Consigli per gli acquisti: il giubbotto moto

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Il giubbotto da moto fa parte della dotazione indispensabile per ogni motociclista che voglia circolare in strada o in pista in condizioni di massima sicurezza. Se vuoi ridurre al minimo il rischio di infortuni o semplicemente se vuoi beneficiare dei più elevati standard in termini di comfort mentre ti trovi in sella al tuo bolide, proteggiti da vento e pioggia con il giubbotto moto più adatto: è soprattutto in caso di condizioni atmosferiche avverse, infatti, che questo capo di abbigliamento mette in mostra tutte le proprie potenzialità e caratteristiche.

I giubbotti più recenti sotto la pioggia sono in grado di assicurare una protezione dall’acqua ottimale, dal momento che il loro strato esterno è sottoposto a trattamenti di impermeabilizzazione studiati ad hoc per integrarsi con l’azione idrorepellente che viene garantita dalle membrane collocate internamente. L’esposizione alle intemperie con cui deve fare i conti ogni motociclista può essere contrastata e attenuata con un abbigliamento adatto. I materiali più diffusi sono il d-dry e la cordura, anche se in presenza di acquazzoni e diluvi ti conviene avere con te una cerata.

Il giubbotto in caso di caduta

La caduta è una eventualità a cui nessuno vuole mai pensare, ma che purtroppo fa parte dei rischi con cui devono fare i conti tutti i motociclisti: ebbene, il giubbotto moto deve essere scelto anche alla luce della probabilità di avere a che fare con un imprevisto simile. La pelle è il materiale che offre la protezione migliore, in quanto vanta una grande resistenza intrinseca, oltre al contrasto che assicura nel caso in cui il corpo dovesse sfregare contro la strada: essa, quindi, permette di diminuire il rischio di sbucciature o bruciature.

In effetti proprio la pelle è ritenuta la soluzione migliore per un giubbotto da motociclista: in più, si fa apprezzare anche a livello estetico, in virtù di un’eleganza che non passa mai di moda.

Le protezioni

Un giubbotto moto deve essere munito anche di protezioni rigide, o comunque avere le predisposizioni interne necessarie per applicare tali protezioni. Sulla schiena deve poter essere collocata la shell, vale a dire la conchiglia – in inglese, appunto, si dice “shell” – semirigida che ha lo scopo di proteggere la colonna vertebrale. Le predisposizioni, inoltre, devono essere situate in corrispondenza dei polsi, dei gomiti, delle spalle e, appunto, della schiena.

Cosa indossare sotto il giubbotto? Nel caso in cui tu decide di usare un giubbotto di pelle, devi tener presente che esso è abbastanza pesante e, quindi, in estate ti potrebbe far sentire caldo. Sotto puoi ricorrere a un indumento leggero, purché abbia le maniche lunghe, per evitare che il sudore entri a diretto contatto con la pelle. Questo materiale è apprezzato per la sua longevità e non ha bisogno di lavaggi frequenti: nel caso, comunque, faresti meglio a rivolgerti a una tintoria. Ovviamente ricorda di rimuovere prima le varie protezioni, dal momento che nel lavaggio potrebbero rovinarsi o, peggio ancora, danneggiare la lavatrice. Se opti per un giubbotto in cordura, invece, puoi lavarlo senza problemi in casa.

Quando scegli il giubbotto ricorda sempre che esso dovrà proteggerti non solo dalla pioggia, ma anche dai detriti, dal vento, dalla ghiaia, dalla polvere, dal pietrisco, e così via.

Quello che ancora non sai sul noleggio a lungo termine

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Il noleggio a lungo termine è, per le piccole e medie imprese, una formula decisamente vantaggiosa che garantisce la disponibilità di veicoli sicuri, ben tenuti ed efficienti in qualunque condizione, a prescindere dal numero di chilometri che devono essere percorsi. Con il long term rent si evita l’inconveniente più grande connesso al possesso di un’auto, che è quello relativo alla sua svalutazione: si stima che nel giro di cinque anni una vettura possa vedere il proprio valore ribassato fino al 75% in meno, il che rappresenta un grande problema quando si tratta di rivenderla.

Come funziona il noleggio a lungo termine

Attraverso la sottoscrizione di un contratto di noleggio a lungo termine, viene assicurata la manutenzione del veicolo: non solo quella ordinaria, ma anche quella straordinaria, cioè necessaria in caso di guasti o di incidenti. Ma non è tutto, perché il canone mensilecomprende anche la gestione dei sinistri, la sostituzione delle gomme usurate e il soccorso stradale. Per le imprese, poi, sono molto invitanti le agevolazioni fiscali di cui si può godere, con la deduzione delle spese e la detrazione dell’Iva che garantiscono rimborsi e risparmi di cui vale la pena approfittare.

Un’alternativa al leasing 

Che ci si rivolga a una società di noleggio auto Brescia o in qualsiasi altra città, il long term rent può essere considerato una valida e conveniente alternativa al leasing, una formula che ormai pare essere diventata quasi obsoleta. Attraverso la concessione in noleggio di uno o più veicoli – si può trattare di automobili, ma anche di moto, di furgoni o di camion – e al prezzo di un canone mensile fisso si ha la certezza di non dover pagare neppure un centesimo in più rispetto a quello che è previsto dal contratto per la gestione dei mezzi. Al di là del prezzo del carburante, infatti, tutti i costi possono essere pianificati in anticipo. Mentre il noleggio a breve termine può durare da un minimo di un giorno a un massimo di un anno, quello a lungo termine di solito oscilla tra i 12 e i 60 mesi.

La differenza con il leasing

Quando si parla di leasing, si fa riferimento a una specie di affitto del mezzo di trasporto: viene pagata dal cliente una rata mensile, e al termine del contratto si può decidere se aggiungere una maxi rata conclusiva per riscattare e comprare la vettura in maniera definitiva o restituirla. In sostanza, la società che offre l’auto in leasing anticipa l’importo in denaro che servirebbe per comprare il veicolo, e che viene restituito dal cliente di mese in mese attraverso le rate. Ecco perché è previsto il coinvolgimento di una banca o di una società finanziaria: dopo che il cliente ha individuato la vettura che desidera, si procede alla definizione della rata che dovrà essere versata.

Nel caso del leasing, il cliente è tenuto a pagare tutte le spese che hanno a che fare con la manutenzione della macchina, così come il bollo e la polizza assicurativa. Questa formula, per di più, comporta il versamento di un anticipo che deve avvenire all’atto della stipula del contratto. Con il noleggio, invece, non è richiesto alcun anticipo: si deve pagare solo il canone mensile senza altri costi nascosti o meno.

Un settore in crescita

I dati messi a disposizione dall’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria testimoniano la crescita del settore del noleggio delle auto e dei furgoni, con numeri in aumento sia dal punto di vista delle unità immatricolate che per ciò che riguarda il fatturato delle società specializzate.

Camicie di lino: i segreti per abbinarle

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Chi ama indossare le camicie di lino spesso si trova in difficoltà quando arriva il momento di individuare gli altri capi di abbigliamento con cui abbinarle. Lo stesso accade in presenza di una camicia a stampe floreali, che fa sorgere più di un dubbio a proposito dell’outfit con cui la si potrebbe integrare. Rinunciare a questi capi non avrebbe senso: è molto meglio capire che cosa propongono gli esperti di moda per non trovarsi in difficoltà di fronte allo specchio.

Come si abbina la camicia di lino

La camicia di lino non può mancare nel guardaroba estivo di un ragazzo: si tratta di un indumento caratteristico della bella stagione, sinonimo di freschezza e di libertà di movimento, con il suo sapore coloniale che coniuga comfort ed estetica. Il pregio di questa camicia è quello di garantire un connubio ottimale tra modernità ed eleganza, anche nel caso di una fit slim: questo tipo di fit si dimostra avvolgente e non compromette in alcun modo il comfort. Lo stile che ne deriva è giovanile, impreziosito da un collo Button down che ben si adatta alle colorazioni più diverse: si spazia dai toni più intensi del blu fino al celeste, passando per il classico bianco, senza dimenticare il rosso o il crema. Per chi ha voglia di varianti a righe, invece, il consiglio è quello di non discostarsi dalle nuance azzurro pallido.

Al passo con i tempi

La camicia in lino non passa mai di moda e, proprio per questo motivo, permette di restare sempre al passo con i tempi. Ciò non vuol dire che si tratti di un capo banale, anzi: è raccomandata a tutti coloro che desiderano azzardare con uno stile coraggioso. D’altro canto, i modelli che si possono trovare sul mercato sono così tanti che permettono di assecondare qualsiasi tipo di aspettativa e di andare incontro a ogni genere di necessità, con vari fitting accomunati da un colletto morbido che è perfetto per farsi notare.

Il mood coloniale

Non si può resistere al mood coloniale delle camicie di lino, che proiettano in men che non si dica la mente in universi esotici e mondi lontani, tra esplorazioni, mari e viaggi misteriosi. Le camicie a tinta unita sono consigliate a chi vuole lasciare parlare il colore, magari perché preferisce degli outfit un po’ più minimal: in circostanze del genere si può puntare su nuance classiche, come il blu o l’azzurro, mentre il kaki, il giallo e il rosso sono perfetti per il lavaggio tinto in capo, che pretende toni brillanti. Spesso, poi, l’eleganza sta nei dettagli, come i bottoni in colore naturale a contrasto e in madreperla che offrono un tocco più che raffinato. Come abbinare la camicia di lino, dunque? Non ci sono solo i jeans a cui pensare: una valida alternativa è rappresentata da chinos e blazer con un fitting destrutturato.

Le stampe floreali

Si guarda una camicia dalle stampe floreali e il pensiero corre subito all’estate, alla natura e al mare, ma anche ai giardini fioriti e alle foreste tropicali. Il fitting sciancrato assicura una notevole praticità e può essere abbinato a indumenti a pois o caratterizzati da fantasie geometriche, ma se si apprezza un gusto più sofisticato non si deve aver paura di microdisegni e stampe vintage. Taupe nel colletto e particolari a contrasto sono esempi evidenti di come ogni dettaglio possa contribuire a una resa complessiva originale.

Allenarsi con le trazioni alla sbarra

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Allenarsi con le trazioni è una soluzione ideale per mantenere in esercizio quasi tutto l’upper body, in considerazione dei tanti benefici che scaturiscono da questo tipo di attività. Per altro, anche il semplice atto di appendersi alla sbarra senza fare niente altro assicura tanti vantaggi: da una parte si attenuano i dolori alle spalle e dall’altra parte si ha l’opportunità di decomprimere la spina dorsale. Si tratta, inoltre, di uno stretching eccellente per l’intero upper body, grazie a cui si può migliorare la presa. Questo è un esercizio che fa parte dell’allenamento corpo libero e calisthenics per mezzo del quale si ottiene uno sviluppo notevole della schiena.

Massa muscolare e forza

È evidente che i risultati che si possono ottenere sono strettamente correlati alla costanza con la quale ci si allena. Se ci si esercita in modo regolare, però, si ha la certezza di ritrovarsi con una schiena muscolosa e molto forte. Le trazioni alla sbarra costituiscono il modo ideale per accrescere la massa muscolare e la forza, a maggior ragione se si è ancora dei principianti. Il corpo, infatti, nel momento in cui si effettua una trazione genera una resistenza che permette di diventare più grossi e forti. Ovviamente, non appena ci si rende conto che eseguire le trazioni alla sbarra è semplice, si può a mano a mano incrementare il livello di difficoltà dell’esercizio.

Un allenamento gratuito, o quasi

Per altro, le trazioni alla sbarra sono un esercizio a costo zero, o quasi: la convenienza dal punto di vista economico è di sicuro un aspetto che non può essere sottovalutato. Non servono attrezzature specifiche e neppure abbonarsi alla palestra. I pull-ups sono così tanto popolari anche perché tutto ciò di cui si ha bisogno per eseguirli è rappresentato da alcuni anelli o da una sbarra. Non solo: a volte può essere sufficiente un semplice ripiano che permetta di aggrapparsi e di tenersi in forma eseguendo delle trazioni. Si vanno diffondendo sempre di più i parchi calisthenics, che ovviamente sono gratuiti.

Dove e come acquistare una barra per trazioni

Ci si può organizzare anche a casa, usando una barra per trazioni telescopica per allenarsi. Dove comprarla? Il nostro consiglio è di scegliere Comprasport, un’azienda di riferimento per tutti gli appassionati di sport e tempo libero grazie alla vastità e alla ricchezza del suo catalogo. Acquistando su questo e-commerce, per altro, si può usufruire della consegna gratuita per tutti gli ordini che superano i 25 euro. I metodi di pagamento fra cui è possibile scegliere sono diversi: il bonifico bancario, la carta di credito e PayPal. Tutti, comunque, sono di facile utilizzo ed estremamente sicuri.

Un esercizio solo che permette di risparmiare tempo

L’efficienza è un altro dei punti di forza delle trazioni alla sbarra; si tratta, infatti, di un esercizio che consente di risparmiare un sacco di tempo. Eseguendo le trazioni si coinvolgono numerosi muscoli, dal core fino alle mani. Se si avesse intenzione di allenare così tanti muscoli in altro modo, sarebbero necessari molti più esercizi. Insomma, sono pochi gli esercizi per la schiena che, come le trazioni alla sbarra, offrono l’opportunità di lavorare nello stesso momento un numero così elevato di muscoli.

Aumentare la difficoltà

Con le trazioni alla sbarra, il livello di difficoltà degli esercizi può essere ridotto o accresciuto come e quando si vuole, a seconda delle esigenze e degli obiettivi che ci si propone di conseguire. Se per arrivare alla prima trazione alla sbarra servono delle progressioni, c’è bisogno di altre progressioni per accrescere la difficoltà, per esempio incrementando il carico o scegliendo una variante ancora più impegnativa.

Dove fare shopping a Milano?

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Milano è una città adattissima agli amanti dello shopping. Città da sempre improntata al commercio, negli ultimi anni ha cominciato ad attrarre sempre più turisti e questo si è tradotto nella moltiplicazione delle vie commerciali. Corso Vittorio Emanuele e la Galleria, rispettivamente dietro e accanto al Duomo, sono forse le due aree più battute, proprio per la vicinanza alla Cattedrale; da queste parti, come in tutte le più importanti metropoli, sorgono soprattutto i negozi delle grandi catene dell’abbigliamento e della ristorazione.

Procedendo dal Duomo verso San Babila e poi percorrendo tutto Corso Venezia si raggiunge l’altra via dello shopping per antonomasia, corso Buenos Aires, che offre circa 350 punti vendita lungo poco più di un chilometro e mezzo. Il punto a favore è che rispetto al Centro qui c’è una maggiore concentrazione di negozi “low budget”; quello negativo è che, a differenza di corso Vittorio Emanuele, questa strada è aperta al traffico, quindi state attenti quando attraversate.

Più particolare è la zona dei Navigli. Qui i milanesi vengono a trovare delle vere chicche: ci sono laboratori d’arte, botteghe specializzate nei vestiti vintage, antiquari, fumetterie, librerie dell’usato e negozi di dischi. Inoltre, tutti i sabati, intorno a Ripa di Porta Ticinese si svolge la Fiera di Sinigallia, storico mercato delle pulci che tra origine già dalla fine del XX secolo. Se siete appassionati di antiquariato e non vi spaventa spendere un po’ di più, potreste trovare quello che cercate anche in Brera, dove prosperano le gioiellerie. In questo modo vi avvicinerete alle due vie più prestigiose (e costose) dello shopping milanese.

Si tratta ovviamente di via della Spiga e di via Montenapoleone. Entrambe sono frequentate da gente molto ricca, diretta principalmente negli atelier delle più importanti case di moda del pianeta; via della Spiga è più stretta ed è chiusa al traffico, cosa che le dona un certo fascino questo sì gratuito, mentre in via Montenapoleone è comune imbattersi in Porsche, Ferrari e Maserati parcheggiate di fronte alle vetrine dei costosi negozi, tanto eleganti da mettere soggezione.

Se volete togliervi lo sfizio di un acquisto in Montenapoleone, una buona idea può essere risparmiare sull’alloggio: cercando su siti come Expedia bed and breakfast Milano troverete senz’altro ottime soluzioni per rapporto qualità/prezzo. Buona ricerca!

Le varietà di piante da giardino più facili da coltivare

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Per chi desidera progettare e arricchire il giardino della propria casa ma non ha molta esperienza in merito alle spalle, il consiglio che è bene tenere a mente è quello di iniziare con varietà di piante semplici da coltivare e che non richiedano cure specifiche. Prima di procedere alla scelta, tuttavia, è necessario tenere in considerazione le dimensioni del giardino e l’esposizione al sole degli spazi. Un contesto piccolo, per esempio, non può accogliere piante troppo grandi; le varietà arboree destinate a crescere molto sono raccomandate unicamente per gli ambienti più ampi.

Quali caratteristiche del terreno valutare

Le caratteristiche del terreno possono essere diverse e vanno valutate con una certa attenzione: ci sono composizioni calcaree e composizioni argillose, ma è opportuno distinguere anche tra terreni pesanti e terreni leggeri, senza dimenticare che alcuni sono molto più acidi rispetto ad altri. Il clima della zona è un ulteriore fattore a cui fare riferimento per avere la certezza di puntare su essenze che non soffrano le temperature del posto in cui si vive, nel caso in cui si scelgano piante non autoctone.

Le sempreverdi

E’ possibile scoprire un vasto assortimento di piante sempreverdi, che consentono di beneficiare di un giardino ricco e colorato anche durante la stagione invernale, mentre molte varietà iniziano il proprio riposo vegetativo. Per esempio, si potrebbe optare per un arbusto dallo stile rustico come il viburno, che ha la capacità di adeguarsi tanto ai climi freddi quanto a quelli caldi. Tanti sono i pregi che lo caratterizzano, destinati a essere apprezzati anche da chi non è esperto di giardinaggio: le sue esigenze colturali, infatti, sono molto modeste, e non c’è neppure bisogno di procedere a operazioni di potatura. Che si abbia voglia di dare vita a una parete vegetale, a una barriera verde o a una siepde, il viburnum thinus è ciò di cui si ha bisogno, perfetto anche per proteggere le specie più fragili.

Sarebbe davvero difficile rinunciare alla raffinatezza delle rose in un giardino: questi fiori perenni possono essere rampicanti, ad arbusto o a cespuglio, e regalano colori e profumi a cui è impossibile resistere. Le varietà a fiore bianco sono le più semplici e innocenti, ma si può spaziare tra mille tonalità, dal blu al rosso.

Le felci e la forsizia

Le felci hanno bisogno di dimorare in ombra: nel caso in cui si scelga di creare una siepe verde o un’aiuola con piante perenni, i vari esemplari devono mantenere una distanza tra l’uno e l’altro di non meno di una quindicina di centimetri. Specialmente durante la stagione estiva, le piante necessitano di innaffiature costanti nel loro primo anno di vita.

La forsizia è un altro sempre verde, un arbusto che fiorisce con il freddo, sul concludersi dell’inverno. Con il mese di febbraio, però, i rami sono già rivestiti di fiori gialli, per un effetto scenografico a dir poco spettacolare. Un buon drenaggio del terreno è indispensabile per la crescita di questa pianta, che pure fa dalla resistenza una delle proprie caratteristiche peculiari. Al di là delle poche potature periodiche, non servono interventi particolari, a condizione che alla forsizia venga assicurata una esposizione alla luce ottimale.

Il ginepro

Infine, è bene prendere in considerazione anche il ginepro, noto per le sue bacche dai numerosi effetti benefici: si tratta di un sempreverde che è in grado di adeguarsi a qualunque tipo di terreno e ai climi più diversi, come dimostra la sua presenza tanto al mare quanto in montagna. Quello che conta è che le temperature non scendano mai sotto gli zero gradi, almeno fino a che la pianta è ancora giovane. Se, invece, si è alla ricerca di una pianta da giardino invernale e resistente al freddo più pungente, si può puntare sull’elleboro.

I gadget tech per una vita più semplice e divertente

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La tecnologia ci semplifica la vita. E lo fa a livello quotidiano. Del resto, negli ultimi anni, la nostra esistenza si è popolata di piccoli dispositivi elettronici che hanno rivoluzionato il nostro modo di pensare e di agire, rispondendo a tante piccole esigenze. Al punto che, oggigiorno, tanti di noi non si sentirebbero a proprio agio nel passare una o più giornate senza questi dispositivi. E no, non parliamo unicamente dello smartphone: ci sono tanti altri accessori che sono parte integrante della nostra vita. Si tratta, più nello specifico, di dispositivi che “una volta che si provano, non se ne può più fare a meno”. E di certo quella di personalizzare questi articoli tecnologici può essere un’ottima mossa per un’azienda alla ricerca di gadget promozionali efficaci: si tratta infatti di dispositivi che vengono utilizzati quotidianamente, e che quindi ri-presentano di giorno in giorno il brand al pubblico. Vediamo dunque quali sono i gadget tech più smart da personalizzare nel 2022!

I gadget tech personalizzabili più efficaci per il 2022

Auricolari wireless: nell’ultimo lustro gli auricolari sono diventati wireless, per permettere d’essere utilizzati comodamente anche in movimento, durante la corsa, durante la guida o in palestra, senza impedimenti, e senza avere a che fare con un fastidioso cavo. Perché non personalizzare questo elegante gadget tech?

Chiavette USB: non sono certo una novità, ma continuano a essere molto utili nella vita lavorativa di tutti i giorni, come pratico supporto esterno per il trasferimento di file.

Power Bank: oggigiorno restare con lo smartphone scarico è un problema enorme. Sì, perché con questo dispositivo telefoniamo, scriviamo, navighiamo, fotografiamo, lavoriamo, paghiamo, mostriamo permessi, biglietti, certificazioni e codici. Per questo il power bank personalizzato continua a essere un gadget personalizzato molto apprezzato!

Prolunga per selfie: il selfie è ormai entrato nella nostra vita come un rito, non quotidiano, certo, ma quasi obbligatorio durante viaggi o fine settimana fuori porta: ecco uno strumento per rendere quest’attività rapida, semplice ed efficace.

Copri webcam: la privacy è fondamentale, e qualche difesa in più non fai mai male. Per difendere sé stessi e i propri cari, una pratica e semplice copri-webcam può essere senz’altro una buona idea

Custodie per tablet: per motivi professionali, per leggere il giornale online, per guardare dei film durante i viaggi, per far giocare i bambini. Ci sono tanti motivi per spostarsi tenendo con sé un tablet: ecco delle custodie personalizzate per tenerlo al sicuro!

Caricabatterie wireless: il dispositivo perfetto per chi si dimentica sempre di collegare lo smartphone al caricabatterie, trovandosi poi a secco. In questo caso basta appoggiare il cellulare al dispositivo, messo in bella mostra sulla scrivania, per averlo sempre carico!

Hub USB: stampante, fotocamera, secondo schermo, tastiera, disco rigido esterno, chiavetta per mouse bluetooth e via dicendo. Spesso le porte USB disponibili su un pc sono del tutto insufficienti. Con un HUB è possibile risolvere il problema per sempre.

Smartwatch: dal più semplice braccialetto termometrico al vero smartwatch personalizzato, ecco dei regali aziendali smart e di valore!

I segreti per trovare l’abbigliamento sportivo migliore

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L’esercizio fisico dovrebbe rappresentare una costante per la vita quotidiana di ognuno di noi: indispensabile non solo per tenersi in forma, ma anche per prevenire numerose patologie e, al tempo stesso, per contrastare lo stress inevitabile che deriva dalle preoccupazioni della vita di tutti i giorni. Nella scelta dello sport a cui ci si vuole dedicare – dal running al volley, dalla mountain bike al trekking – un ruolo di primo piano è quello svolto dall’abbigliamento sportivo, che deve essere acquistato prestando la massima attenzione alle esigenze che dovranno essere soddisfatte. Tenendo conto della disciplina in cui ci si cimenta, ma anche del periodo dell’anno e del budget a disposizione, sul mercato si possono trovare molteplici proposte.

Come scegliere l’abbigliamento

Come si può facilmente intuire, per acquistare i migliori capi di abbigliamento sportivo non si può fare riferimento unicamente all’estetica, ma anche alla praticità e al comfort che essi sono in grado di garantire. Insomma, se è vero che la moda propone molteplici opportunità di scelta per ciò che riguarda i tessuti, i colori e le fantasie, è altrettanto vero che esse non possono essere ritenute le sole variabili da valutare. I vestiti che si indossano quando si fa sport devono risultare confortevoli e in grado di assecondare tutti i movimenti, a prescindere dalla disciplina a cui ci si dedica. Attività molto particolari come il golf, lo sci o lo yoga, per esempio, presuppongono degli indumenti concepiti e messi a punto ad hoc.

La scelta dei materiali

Un altro elemento che non si può trascurare in vista di un acquisto è quello relativo ai materiali: a tal proposito gli esperti raccomandano di preferire il cotone e i tanti tessuti traspiranti di ultima generazione reperibili sul mercato, grazie a cui il sudore non resta a contatto con la pelle e non rischia di danneggiarla. Nel caso in cui si pratichi il jogging, così come qualunque altro sport da svolgere outdoor, è opportuno prediligere gli indumenti anti-vento, ma sempre a condizione che siano traspiranti. Dal momento che tutti i vestiti sono destinati a rimanere a contatto con la pelle per un periodo di tempo più o meno lungo, non si può fare a meno di optare per prodotti che garantiscano standard di qualità il più possibile elevati: il che vuol dire affidarsi ai marchi più conosciuti del settore. Che si sia amatori o atleti professionisti, un fitting appropriato permette di affrontare gli allenamenti ed eventualmente le gare a cui si partecipa nelle migliori condizioni possibili.

Gli accessori

I capi di abbigliamento sportivo sono importanti, ma un ruolo altrettanto significativo è quello svolto dagli accessori a cui ci si affida quando si fa sport. Sarebbe un delitto, per esempio, spendere molto per i vestiti e poi risparmiare sulle scarpe, magari perché si pensa che sia inutile spendere troppi soldi per calzature destinate ad affrontare il fango e i sassi e quindi a rovinarsi nel giro di breve tempo. Ebbene, niente di più sbagliato: dalla qualità delle scarpe che si utilizzano dipende il benessere non solo dei piedi, ma di tutto il corpo, a cominciare dalle gambe e dalla schiena.

La conformazione della suola delle calzature che vengono acquistate deve essere in grado di attutire nel migliore dei modi gli urti e, al contempo, assicurare una calzata impeccabile. Al di là delle scarpe, poi, sono molti gli accessori che possono venire impiegati quando si fa sport, dagli occhiali da sole alle fasce per i capelli, dai cappelli alle custodie per i lettori mp3 da posizionare sul braccio. E non è tutto, perché meritano di essere menzionati anche gli orologi e gli smartphone, così come tutti i prodotti specifici per ogni sport, dal caschetto per i ciclisti ai parastinchi per i calciatori, passando per i guanti per gli sciatori.

Luxmetro, a cosa serve e come funziona

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Da che mondo è mondo, le unità di misura possiedono i propri strumenti di misurazione, dispositivi più o meno tecnologici in grado di fornire informazioni dettagliate sulla grandezza che si vuole misurare; basti pensare al metro, al termometro, al barometro o al sismografo.

Tuttavia, è possibile misurare anche l’intensità luminosa, particolare grandezza non facile da rilevare; in che modo lo si può fare?

Attraverso il luxmetro, strumento di precisione adatto alla misurazione intensità luminosa: quali sono i suoi scopi, come funziona e com’è relazionata con l’occhio umano?

Cerchiamo di fare chiarezza in merito, rispondendo a ciascun quesito.

Luxmetro: a cosa serve?

Come detto, il luxmetro è uno strumento che è finalizzato a misurare l’illuminamento di una qualsivoglia superficie calcolando l’intensità del flusso luminoso per unità di superficie.

Nonostante sia caratterizzato dall’elevata precisione di misurazione, è necessario che il luxmetro abbia la stessa sensibilità dell’occhio umano per ogni lunghezza d’onda della luce, andando ad agire sul coseno e sull’incidenza angolare della stessa.

Questo strumento possiede un sensore di rilevazione della luce costituito da un fotodiodo che ha il compito di convertirla in segnale elettrico; inoltre, possiede un filtro ottico sensibile come l’occhio umano e un globo diffusore che corregge meglio il coseno.

Luxmetro: come funziona?

La maggioranza dei luxmetri sono dispositivi composti da un corpo principale, una fotocellula, un sensore di luce e un display; la luce oggetto della rilevazione desiderata e contenente l’energia che dev’essere convertita in energia elettrica colpisce la fotocellula. Dopodiché lo strumento legge la corrente elettrica generata e calcola il valore, mostrandolo sul display.

Ad oggi, esistono due tipi di luxmetri: la categoria analogica, la quale visualizza i valori su un quadrante tramite un ago o un puntatore e la categoria digitale, la quale visualizza i valori come lettere di numeri. Un esempio di quest’ultima sotto-categoria è il Luxmetro portatile serie AM8050, il quale possiede un display che visualizza le rilevazioni effettuate e possiede altre moderne modalità di misurazione.

I luxmetri si differenziano anche per caratteristiche logistiche: esistono quelli portatili per misurazioni improvvise e non stabilite e quelli da banco.

I valori visualizzati da un moderno luxmetro sono il risultato della combinazione di tutte le lunghezze d’onda della luce rilevata, dal momento che ogni fascio di luce possiede svariati colori e lunghezze d’onda diverse: pertanto, lo strumento opera una sorta di somma dei valori di tutte queste variabili, dando la risultante sul display.

Il luxmetro è anche relazionato al Kelvin, unità di misura della temperatura, in quanto i colori della luce sono espressi proprio in gradi Kelvin: la temperatura di colore standard utile alla calibrazione della maggioranza dei luxmetri corrisponde a 2856°K.

Una volta rilevata l’intensità luminosa, come viene elaborato il risultato dal luxmetro?

Luxmetro: processo di elaborazione del risultato

La luminosità viene perlopiù registrata mediante un foto-rilevatore integrato, posizionato in modo perpendicolare alla fonte di luce.

Tale foto-rilevatore è altamente specifico ed è in grado di salvare le misurazioni effettuate ed avere anche un intervallo di rilevamento regolabile e personalizzabile dall’utente.

Esso è composto da silicio o selenio, materiali specificatamente usati per determinare la luminosità fotovoltaica; ha, inoltre, il compito di amplificare la tensione generata dall’esposizione alla luce e convertire i fotoni in una tensione collegata ad un galvanometro.

Sul mercato esistono anche i foto-rilevatori che misurano l’intensità luminosa tramite fotoresistenza: questa tipologia è composta da un substrato ceramico avente solfuro di cadmio il quale aumenta la resistenza progressivamente e man mano che i fotoni vengono rilevati, fornendo una lettura adeguata.

Luxmetro: dove acquistarlo

Per coloro che fossero interessati ad acquistare un Luxmetro, la scelta ideale sulla quale far ricadere la propria decisione è rappresenta dall’azienda AM&C Roma che, dal 2006, è il punto di riferimento per l’acquisto dei vari strumenti di misurazione, in grado di offrire un risultato ottimale a tutti coloro che hanno intenzione di effettuare dei controlli dei vari ambienti e dei diversi parametri che li contraddistinguono.

L’impresa si caratterizza per essere incredibilmente professionale e per dare vita solo ed esclusivamente a prodotti di prima qualità in grado di rispecchiare perfettamente tutte le proprie esigenze, offrendo dunque un risultato specifico ai clienti, ovvero la massima precisione in fase di rilevazione dei parametri.

Realizzati con materiali di prima qualità, tutti i diversi Luxmetri rispettano le normative europee in vigore, ovvero la EN 837-1, EN 837-3 e la EN 13190, le quali vanno a contraddistinguere anche tutti gli altri strumenti realizzati dall’impresa.

Luxmetro: i vantaggi

Innanzitutto, un buon luxmetro fornisce una misurazione della quantità di luce reale, lontano da eventuali ipotesi o teorie.

Inoltre, oltre a rilevare, un luxmetro può confrontare gli impatti aventi diverse condizioni di illuminazione: questo avviene grazie alla cellula fotografica impiantata nello strumento e capace di catturare la luce che consente allo strumento di calcolare il valore lux della luce in questione.