Riprodurre una rosa per talea significa prendere un frammento di ramo, posizionarlo in un terreno fertile e fare in modo che rigeneri le parti radicali mancanti, dando così vita ad un nuovo esemplare. Si tratta di un sistema di riproduzione che sfrutta le proprietà rigenerative delle piante, in particolare quella di differenziare il tessuto radicale dal tessuto indifferenziato (merismatico) del resto della pianta.
Quale ramo scegliere per le nostre talee?
Innanzitutto, dobbiamo scegliere un ramo sano e vigoroso, di almeno 5 millimetri di diametro, privo di difetti, ma soprattutto un ramo giovane, cresciuto nell’ultimo anno, verde e privo di lignificazione marroncina.
Taglia un rametto da un ramo scelto, lasciando circa 15-20 centimetri che includano alcuni nodi dai quali spuntano gruppi di foglie. 1 centimetro sotto un nodo di foglie, taglia perpendicolarmente il ramo in modo da ottenere un taglio netto. Prosegui verso l’alto, contando quattro o cinque nodi (gruppi di foglie laterali) e taglia il ramo appena sopra l’ultimo nodo, questa volta con un taglio inclinato di circa 45 gradi. Rimuovi tutte le foglie dai primi due o tre nodi, tagliandole a livello del gambo, ma non del tutto, lasciando circa 1 mm di stelo. La parte del ramo ripulita dalle foglie sarà quella che andrà interrata. Nella parte rimanente del ramo, potresti lasciare le foglie ma dovranno essere piccole ed in numero ridotto, una o due per nodo. Se un ramo ha troppe foglie, taglia via quelle più grandi. Se ha poche foglie ma sono grandi, riduci le dimensioni di ognuna facendo un taglio a metà.
Il terriccio
Ora la talea è pronta per essere interrata in un vaso di 10 / 15 cm di diametro. Dovremmo usare un buon terriccio acido, non troppo ricco di nutrimenti e aggiungere in parti uguali della perlite agricola poco polverosa. Per ogni 2/3 litri di terriccio è suggerito aggiungere un cucchiaio di micorrize in polvere (tipo queste) e mezzo pugnetto di concime organico in pellet arricchito di trichoderma. Il rametto andrà interrato per metà della sua lunghezza facendo in modo che i nodi privi di foglie siano sottoterra. È possibile anche usare un vaso più grande in cui posizionare più talee. Importante: il vaso deve essere provvisto di fori nel fondo.
Alcuni trucchi
Un modo per impedire che i rami marciscano è quello di immergerli in una soluzione fungicida di olio di neem e acqua. Si possono anche usare prodotti radicanti, chiamati in maniera furba “ormoni radicanti”, ma si tratta sempre di prodotti sintetici di acido alfanaftilenacetico. A quel punto meglio usare la polvere un’aspirina frantumata o in alternativa del semplice miele.
Come innaffiare le talee di rose e dove tenerle
Dopo aver piantato le piantine e pressato un po’ il terreno, la prima operazione da fare è annaffiare fino a quando l’acqua non fuoriesce dal fondo del vaso. Quindi dovremmo posizionare il vaso all’ombra, in un luogo luminoso ma non a diretto contatto con il sole. La radicazione della piantina avviene solo se riusciamo a mantenere il terreno costantemente umido, evitando che i germogli e le foglie si disidratino.
Come spiegato in precedenza, un punto chiave è evitare la disidratazione del taglio dovuta all’evaporazione e alla traspirazione. Questo è il motivo per cui dobbiamo mantenere umido il terreno ed è anche il motivo per cui abbiamo ridotto il numero e la dimensione delle foglie ai nodi superiori. Ma purtroppo non basta. La soluzione è piantare quattro piccoli bastoncini di bambù (come questi) ai lati del vaso, tagliarli a 30/40 cm di altezza e adagiarvi sopra un sacchetto di nylon bianco o trasparente (va bene anche un sacchetto per congelatore) per creare un piccola serra. La borsa andrà poi legata sul fondo del vaso, potete utilizzare un elegante nastro da giardinaggio o qualsiasi altra soluzione. L’obiettivo è creare una piccola serra che mantenga l’umidità del vaso, del ramo e delle foglie e che consenta un facile accesso all’acqua e all’irrorazione.
Conclusioni
In conclusione, radicare una talea è un vero e proprio atto di vita influenzato da mille fattori. Di solito ci vuole un tempo variabile dai 30 ai 60 giorni e quindi richiede pazienza. Il nostro compito è evitare la disidratazione e aspettare che la natura faccia il suo corso e, se saremo bravi, ci ricompenserà intorno alla 5° o 6° settimana con l’emissione di un primo piccolo, giovane, meraviglioso foglietto.