Infoltimento capelli: una tecnica alternativa all’’autotrapianto

In caso di calvizie o di diradamento progressivo dei capelli è necessario correre immediatamente ai ripari al fine di evitare l’insorgenza di disturbi di tipo depressivo. A tal fine, se non si vuole ricorrere al trapianto chirurgico, è possibile optare per un metodo alternativo e meno invasivo, ovvero l’infoltimento dei capelli. Quest’’ultimo, noto anche come epitesi tricologica su base polimerica, rappresenta una tecnica di infoltimento naturale, che consente di coprire sia le aree dello scalpo colpite da diradamento lieve sia quelle totalmente glabre. Vediamo nel dettaglio come funziona questa innovativa tecnica e in che modo viene realizzata dal rinomato centro tricologico Cesare Ragazzi, presso il quale essa è conosciuta come metodo CRL (capelli naturali a contatto).

Primo step: visita preliminare

In questa fase il cliente viene sottoposto al cosiddetto patch test allergologico, in modo tale da analizzare in maniera approfondita le eventuali intolleranze nei confronti di determinate sostanze, in modo tale da evitarne l’utilizzo per il sistema di infoltimento.

Secondo step: studio della zona da rinfoltire

In questa fase i professionisti dell’infoltimento individuano e analizzano la zona da rinfoltire. Quindi ne viene realizzato un calco al fine di riprodurre fedelmente le caratteristiche morfologiche ed estetiche dell’area cranica del cliente che deve essere rinfoltita.

Terzo step: creazione della protesi

Questo step prevede la creazione di un’epitesi del capillizio utilizzando materiali polimerici clinicamente testati e analizzati, al fine di garantire il massimo del comfort ed elevate performance. La calottina multistrato sarà in grado di riprodurre in maniera perfetta una pelle artificiale. Si tratta, in altri termini, di una vera e propria protesi che simula fedelmente le caratteristiche e i contorni della zona del cuoio capelluto che deve essere rinfoltita.

Quarto step: innesto dei capelli

Sulla calottina di materiale polimerico realizzata poi, vengono innestati capelli veri (provenienti da donatori europei), i quali rispecchiano la dimensione del fusto, la consistenza, il colore e la lucentezza della capigliatura del ricevente. A tal proposito ricordiamo che il processo di innesto viene eseguito manualmente da un operatore professionista, il quale provvede a inserire uno a uno i capelli, tenendo conto della distribuzione, della foltezza e dell’inclinazione naturale della chioma del cliente.

Quinto step: Integrazione

Servendosi di coesivi dermatologicamente testati, il professionista del metodo CRL, integra la protesi polimerica con la capigliatura del cliente, procedendo, infine, allo styling vero e proprio. Il risultato è assolutamente naturale ed esteticamente impeccabile.
La struttura semirigida della calotta polimerica, del resto, garantisce al cliente una lunga durata nel tempo.

Cura e manutenzione dell’epitesi tricologica

Dopo essere stati sottoposti al CRL è necessario, periodicamente (all’incirca ogni mese) , effettuare l’igienizzazione dell’epitesi e della cura in un centro specializzato. In questa occasione è anche possibile modificare il proprio look con un taglio o una piega diversi.

Ricordiamo infine che la tecnica CRL è stata messa a punto da un team di esperti della Cesare Ragazzi Laboratories in collaborazione con i ricercatori dell’università la Sapienza di Roma e con quelli del Dipartimento di Chimica dell’Università di Modena.