In una situazione di estrema precarietà come quella generata da un conflitto bellico, la reazione della società è sempre quella di cercare uno o più referenti materiali su cui fare affidamento per recuperare una certa stabilità: sono i cosiddetti ‘beni rifugio’, tra i quali i diamanti occupano un posto di assoluto rilievo.
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I diamanti e la loro valenza economica
Quando, a metà marzo scorso, il presidente americano Biden vietava l’importazione dei diamanti russi, qualche opinione in merito si era espressa sottovalutando l’importanza di questa sanzione.
Ma se si considera che 1/3 dei diamanti del mondo ha provenienza russa, è inevitabile ridimensionare la critica a questa decisione.
Da sempre, infatti, i diamanti si collocano tra i beni più accreditati da acquisire per affrontare le criticità e rappresentano, insieme all’oro, il punto di riferimento economico a cui più spesso si fa ricorso: una riserva alla quale attingere in caso di necessità, perché costituita da beni facilmente spendibili.
Non a caso, la guerra in Ucraina ha prodotto anche un aumento del prezzo delle stesse gemme, specialmente dei diamanti usati, che sono da sempre considerati il principale ‘bene rifugio’.
A riprova di ciò, si ricordi che anche lo Stato Russo possiede, fin dal 1996, una riserva costituita proprio da diamanti, il Fondo Gokhran, utilizzato per proteggere le risorse del Paese, generare entrate durante i periodi di crisi e stabilizzare i prezzi delle pietre preziose.
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Perché acquistare un diamante usato come ‘bene rifugio’
I motivi per cui si effettua la compravendita di un diamante usato sono molteplici e se ne ha riscontro anche in periodi storici in cui non sussistono crisi economiche, politiche o sociali.
Oltre la decisione di acquistare un diamante per effettuare un investimento non ‘volatile’, c’è infatti la sua indiscussa valenza estetica, l’altissima qualità intrinseca della gemma, il pregio di possedere un oggetto di lusso che, da sempre, assume l’importanza di uno status symbol e attira l’attenzione.
Per essere davvero indovinato, però, è indispensabile che l’acquisto di un diamante usato sia effettuato all’interno di un ambito specifico, conoscendone le dinamiche.
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Acquisto gioielli con diamanti: i fondamentali da conoscere
Sapersi destreggiare in un settore così articolato come quello dei gioielli esclusivi non è semplice: si tratta, infatti, di un ambito commerciale in cui transitano anche affaristi senza particolari competenze (e, spesso, anche privi di scrupoli), che si dedicano alla valutazione dei diamanti assegnando loro un costo decisamente non commisurato all’entità oggettiva della gemma.
Quando si pensa di acquistare un diamante come ‘bene rifugio’, dunque, l’atteggiamento da tenere deve essere improntato alla cautela più estrema: prima di prendere qualsiasi decisione, è necessario informarsi, visitare più negozi ed esaminare vantaggi e svantaggi della compravendita.
La parola chiave non può che essere ‘affidabilità’ , un requisito che si può trovare solo presso imprese qualificate e specializzate.
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I requisiti della compravendita dei gioielli con diamanti
In linea di massima, bisogna tenere presente che il valore dei diamanti viene fissato, in qualunque periodo storico, dal Rapaport, il listino internazionale della Borsa del Diamante.
Questa valutazione fa riferimento a più parametri, come la grandezza e la caratura della gemma, il suo colore, il grado di purezza e il taglio, compresa la tipologia di lavorazione a cui è stata sottoposta prima di essere commercializzata.
Quando si acquista un diamante certificato, il suo prezzo corrisponde al valore reale della gemma e la sua qualità è facilmente verificabile da chi ha competenza nel settore: per questo, anche dopo aver comprato un gioiello in cui è incastonata una pietra preziosa, è possibile rivolgersi al servizio di valutazione del diamante e conoscere così l’effettiva entità dell’affare appena concluso.
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Il diamante come ‘bene rifugio’: l’accertamento di un acquisto indovinato
Un esperto del settore riconosce un vero diamante anche solo guardandolo attraverso una lente di ingrandimento: se non presenta righe o graffi superficiali, la gemma in esame possiede il giusto grado di durezza.
Diversamente, non si tratterà di un diamante naturale, ma di una pietra sintetica, molto meno pregiata.
Un genere di accertamento che va effettuato soprattutto nel caso di un diamante usato o di un gioiello antico: il mercato dei preziosi di origine privata, infatti, è un settore commerciale in cui rileva fortemente il ‘vissuto’ dell’oggetto, per esempio perché creato esplicitamente per una famosa personalità.
Il valore aggiunto di una simile gemma, in tal caso, sarà la provenienza dal precedente proprietario e questo fattore inciderà anche sul suo pezzo di mercato, elevandolo notevolmente.
Inoltre, considerare preventivamente il budget da investire per l’acquisto di un diamante quale ‘bene rifugio’ è essenziale per avere la ragionevole certezza di prendere una decisione valida nell’immediato, che sia potenzialmente in grado di risultare tale anche in futuro.